PARLAMENTARIE M5S / SE IL FUTURO VA A RILENTO
di Giuseppe Puppo______
Erano i primi anni Duemila, quando il governo inglese di Tony Blair chiamò quale consulente per i nuovi mass media un professore universitario emergente, Stephen Coleman, il quale avviò alcuni esperimenti significativi, per cui, per esempio, i cittadini potevano fissare direttamente nell’ agenda dell’ esecutivo le tematiche che ritenessero prioritarie, ottenere l’ accesso agli atti, partecipare alle iniziative legislative, e altre meraviglie del genere.
Prime forme di partecipazione, primi tentativi di democrazia diretta, che mi incuriosirono, per cui chiesi ed ottenni un appuntamento.
Intervistato a Londra grazie ad una collega italiana perfetta traduttrice, Stephen Coleman pronunciò fra le altre una frase che mi colpì, perché la ritenevo lungimirante, se non profetica: “i giovani saranno i veri democratici di domani grazie a internet”.
Passarono una decina di anni, e in Italia si organizzò compiutamente il Movimento 5 Stelle, il quale, giusto cinque anni fa, tenne le sue prime elezioni interne per la scelta dei propri candidati da presentare per l’ elezione in Parlamento.
Per quanto limitate ad un numero di iscritti ancora ridotto, e con regole ben più stringenti di adesso, pure allora in qualche parte con una coda di polemiche interne, era una novità assoluta.
Cinque anni dopo, a oggi, il bis, questa volta con un numero ben più rilevante di cittadini che si sono proposti, e di cittadini che sono chiamati a votarli, fra martedì e mercoledì, sulla piattaforma digitale nel frattempo organizzata, chiamata Rousseau, dove, sempre nel frattempo, esercizi di partecipazione e di condivisione quotidiana, quindi non occasionale e limitata nei periodi elettorali, sono stati ampiamente esercitati.
Il tutto, sotto l’ ampio risalto dei mass media; l’ attenzione spasmodica dei social; la partecipazione non richiesta e non gradita di ‘disturbatori’ internettiani vari, in confronto ai quali quello televisivo, Gabriele Paolini, pare un dilettante; troll eventuali, fake ad abundantiam e quant’ altro di compagnia di giro.
Come sta andando?
Beh, a rilento.
Il sistema funziona, ma ci vuole, pazienza, molta pazienza, per accedervi.
L’ operazione, di per sé semplice, e sbrigativa, che in teoria richiederebbe pochissimi minuti, è diventata, almeno nella giornata di oggi, complicata e lenta.
Ogni volta, bisognava provare e riprovare per entrare, e, a cominciare dall’ identificazione via sms telefonico, aspettare che la pagina in questione di volta in volta si caricasse e ricaricasse.
Il cambiamento va piano e fa un po’ le bizze, il futuro procede a rilento.
C’è poi un’ altra questione, che è stata segnalata da più parti a livello nazionale, e particolarmente in Puglia.
Alcuni candidati che si erano proposti e avevano ottemperato ai vecchi e nuovi criteri richiesti per partecipare, ‘stamattina sulla piattaforma non c’ erano.
Nel Salento, a Lecce città, in particolare mancano all’ appello alcuni attivisti di lungo corso, e mancano al momento, in tarda serata, spiegazioni ufficiali di queste esclusioni, alcune eccellenti, almeno in zona: ed essi, giustamente, le spiegazioni le hanno pretese, allo stesso modo in cui un po’ tutti le aspettano, per capire che cosa è successo.
Aspettiamo di sapere, dunque, senza avventurarci in dietrologie, o in fantapolitica. Ma certo cercheremo di capire.
Detto tutto ciò, come è doveroso per il cronista, il libero commentare ha alcune brevi osservazioni finali, sulla giornata odierna.
Ci sono state negli ultimi tempi importanti novità nel Movimento 5 Stelle, che si è dotato di un nuovo statuto, e ha introdotto alcune modificazioni, naturale evoluzione e sintesi delle esperienze fatte in questi primi anni.
Ribadita la natura e la struttura movimentiste, ma con importanti aperture.
Poi, essere un Movimento, e non un partito, è forse il suo limite, ma certo la sua grandezza.
Infine, il Movimento è fatto di esseri umani, con i limiti, gli errori, a volte le miserie di tutti indistintamente gli esseri umani, che a volte sono superate, a volte, c’è soltanto da sperare al minimo fisiologico, prendono il sopravvento.
Per ultimo, una domanda: c’è un sistema di selezione dei candidati migliore, al momento, nella politica, in generale?
Ecco, chi ha un sistema migliore di quello di Rousseau, certo migliorabile, bisognoso di impostazioni migliori, cioè, ma insomma, chi ha un sistema migliore di partecipazione e di selezione, scagli la prima pietra!
In Forza Italia i candidati, le nomine, tutto, le decidono i capi bastone, e in prima e ultima analisi Silvio Berlusconi: nelle riunioni di partito e di coalizione, in un andirivieni forzoso e forzato, di signori dei pacchetti di voti, nel partito e nella coalizione, e per essere candidato devi pagare, a volte decine di migliaia di euro.
Lo stesso dicasi per gli altri componenti della coalizione, quarta gamba compresa, in cui toh ritroviamo la stella cadente di Raffaele Fitto, ex astro cometa della politica pugliese: lo stesso Raffaele Fitto che aveva rotto con Silvio Berlusconi, oltre a predicare per anni l’ opzione delle primarie, e che ora è andato col cappello in mano da Silvio Berlusconi a farsi elemosinare qualche collegio per i suoi, rimasti con lui, nel suo partito giunto al quarto cambiamento di nome in cinque anni.
Di primarie, interne, fisiche, non se ne parla nemmeno.
I congressi, le primarie, il Pd le fa. Fisicamente. Ma su come vengano fatti i congressi e le primarie, nella pratica, ecco ci sono esempi infiniti che dimostrano che anche qui, forse più che altrove, comandano e decidono i capi corrente e i signori delle tessere. A parte che a questo giro le primarie non le hanno fatte proprio.
Liberi e Uguali? Non sono mica più liberi degli altri, caso mai sono uguali agli altri, se anch’ essi decidono nei Palazzi del potere, fra i maggiorenti della casta, e, tanto per dirne solo una, candidano dopo sette legislature, dico sette legislature, trentacinque anni, ché pure la Fornero l’ avrebbe mandato in pensione, il nome nuovo di Massimo D’ Alema.______
LA RICERCA nell’ articolo della nostra redazione di questa mattina