TAP ABBATTE DUE ULIVI “INFETTI” DA XYLELLA. POSSIAMO VEDERE LE ANALISI? ED EMILIANO QUANDO DECIDERÀ DI FARE QUALCOSA?
di Eleonora Ciminiello______ Ha raggiunto la redazione di leccecronaca.it un comunicato diffuso da TAP, e noi, per onor di cronaca lo pubblichiamo, ovviamente commentandolo e avanzando delle domande che vorremmo ponessero ai rispettivi interlocutori anche i nostri lettori.
Il comunicato di TAP recita così:
“Due alberi di ulivo risultati positivi alla Xylella sono stati abbattuti oggi a cura di TAP secondo quanto richiesto dall’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia in linea con le disposizioni di legge.
L’analisi molecolare sui campioni raccolti lo scorso 28 novembre ha purtroppo rilevato la presenza del batterio Xylella fastidiosa su uno dei 16 ulivi monumentali ancora presenti nell’area di cantiere di San Basilio e su un ulivo già trasferito nell’area di stoccaggio di Masseria del Capitano. Quest’ultimo in particolare è uno degli alberi espiantati a fine aprile scorso e che fu possibile spostare dal cantiere solo a luglio, e proteggere sotto canopy solo dopo che la magistratura amministrativa consentì la realizzazione della struttura bloccata da un’ordinanza del Comune di Melendugno.
Entrambi gli ulivi sono stati isolati dall’ambiente circostante e sottoposti a un opportuno trattamento fitosanitario propedeutico all’abbattimento, avvenuto sotto la supervisione degli ispettori fitosanitari della Regione Puglia”.
Leggendo il comunicato la prima domanda che sorge spontanea è: chi ha fatto le analisi? Non di certo l’Arif di sua sponte, per conto dell’Ufficio Fitosanitario della Regione Puglia. Di fatto, l’Arif per quanto ne sappiamo, ha il dovere di eseguire i monitoraggi nella zona cuscinetto e nella zona infetta, entro la distanza di 20 km dal confine con la zona cuscinetto . Prendendo per buono (ovviamente) quanto sostenuto da TAP mediante il suo comunicato, siamo andati a visionare sul portale sit.puglia i risultati dei monitoraggi eseguiti fra il 27 e il 30 novembre. Melendugno ovviamente non c’è: i monitoraggi e i risultati riguardano solo i comuni di Carovigno, Oria, Ceglie Messapica e Francavilla Fontana.
Quindi la domanda è: Chi ha eseguito il monitoraggio? Perché TAP si è prodigata a far eseguire le analisi sugli ulivi tenuti in custodia? E a quale laboratorio si è rivolta per eseguirle? E dove sono i risultati? Gli ulivi in oggetto erano protetti da un vincolo paesaggistico? Visto che gli ulivi che TAP custodisce non sono di sua proprietà ma della comunità salentina e appartengono al patrimonio ambientale pugliese e italiano, l’azienda azera dovrebbe rendere pubbliche queste informazioni e i risultati delle analisi.
La trasparenza in questo caso, sarebbe d’obbligo, o no?
A queste domande che rivolgiamo a TAP se ne aggiunge una che invece indirizziamo direttamente alla Regione Puglia.
A settembre 2017, l’ European and Mediterranean Plant Protection Organization (EPPO), ha trasferito il batterio xylella fastidiosa dall’alert list A1 alla lista A2. Per chi non lo sapesse, tale trasferimento equivale ad affermare che il batterio non è circoscritto al solo Salento ma diffuso in tutta Europa. Il batterio non è più eradicabile, pertanto decade anche l’efficacia delle eradicazioni degli ulivi e di tutte le altre piante ospiti.
Nonostante quest’importante passaggio la Commissione Europea, nella Decisione di Esecuzione della Commissione del 14 dicembre 2017 n. 2352, che modifica la vecchia Decisione di Esecuzione del 2015, ha fatto l’orecchio da mercante, non tenendo assolutamente conto di quanto è affermato da EPPO. Si è limitata, anzi, a legiferare sul modo in cui dovranno essere “trattate” le piante di interesse pubblico nel caso in cui su esse sia riscontrato il batterio. In buona sostanza l’Europa a custodire il patrimonio salentino non ci pensa proprio, e non potrebbe essere diversamente: d’altronde Andriukaitis, medico di professione, continua a difendere il Glifosato!
Giungiamo quindi alla domanda per il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: alla luce dei fatti, non sarebbe forse il caso di emanare una moratoria sospensiva sull’eradicazione degli ulivi, almeno sino a quando la Commissione Europea non prenderà atto delle considerazioni di EPPO? E non sarebbe anche il caso di spingere in Europa affinché ciò avvenga al più presto?
Il governo regionale è responsabile del patrimonio del territorio e utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per evitare la devastazione capillare dovrebbe essere fra le sue priorità. Oppure no?
Forse quel povero albero era di intralcio a Tap.