LECCECRONACHE / IN FARMACIA

| 4 Gennaio 2018 | 0 Comments

di Raffaele Polo______

Siamo in fila alla Farmacia. C’è una linea a terra, guai a superarla. Allora, chi sta oltre la linea, si gira e parla con chi è, ancora, al di là. Le dottoresse ti guardano, infastidite, ma la conversazione va a gonfie vele, con assensi e brevi interventi degli astanti.

‘E quindi, il vaccino non l’hai fatto?’ chiede interessato quello che sta vicino al bancone e aspetta che gli portino la scatola di antibiotico. Si rivolge all’indietro, come se stesse sulla sponda di un canale. E l’altro gli risponde, senza superare la linea a terra, impensabile superarla…

‘No, no. L’ho fatto l’anno scorso e mi sono venuti tutti i malanni possibili e immaginabili’ afferma perentorio, raccogliendo unanimi consensi dagli astanti. ‘Quest’anno niente vaccino. E stau bbonu!!’ Altri consensi, risatine, ammiccamenti.

‘Avanti!’ grida una dottoressa all’altra estremità del bancone. Ma non va nessuno da quella parte.

‘L’antibiotico c’è ma è in pastiglie, non in polvere. Fa nulla? ‘ chiede la dottoressa più vicina all’uomo che, adesso, deve girarsi per rispondere. ‘Veramente, l’altra volta, con le cazzule m’aggiu nnutecatu’ dice l’uomo. Poi, sorridendo e un po’ intimorito dal cipiglio della dottoressa, ripete: ‘Se fosse possibile, meglio le polverine…’

‘Sospensione in polvere, allora’ conferma la donna col camice bianco.

‘Avanti!’ grida ancora la dottoressa lontana. E stavolta si precipitano in cinque, scavalcando la linea.

‘Qualcosa per la tosse, mio figlio ha la febbre, per l’antibiotico ci vuole per forza la prescrizione, va bene la porto domani, le supposte per la febbre, la tachipirina…’ dicono tutti assieme.

‘Che vuoi farci, è la stagione’ mormoro alla mia momentanea compagna di linea, guardandola sottecchi, in attesa del turno .

‘No, io voglio solo il burro cacao per le labbra…’ dice, aspettando di avere la precedenza.

Che le concedo subito, ci mancherebbe.

‘No, niente vaccino!’ ripete allegramente il tizio che ha finito e si allontana dal bancone.

Arriva il mio turno. Sorrido e… mi sono dimenticato il nome del medicinale. La dottoressa mi guarda accigliata, mi commisera e fa cenno di scansarmi. ‘Avanti!’ dice. E io scompaio dalla sua attenzione.

Mi sovviene, improvvisamente, il difficile nome della medicina.

Ma è inutile, devo tornare dietro la linea.

‘No, quest’anno il vaccino non l’ho fatto’ mi dice un simpatico avventore. Non è quello di prima, ma una muta solidarietà ci affratella: il vaccino non lo vogliamo fare….

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura

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