INFLUENZA, VITTIME. IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE
(e.l.)______L’ Osservatorio epidemiologico regionale pugliese ha reso noto questa sera che in Puglia ci sono stati tre decessi, e che sei persone sono ricoverate in gravi condizioni in rianimazione, a causa dell’ epidemia influenzale stagionale.
Le vittime sono tre uomini ricoverati a Bari: un 58enne affetto da ipertensione, un 86enne e un 73enne affetti entrambi da diverse patologie.
Quattro dei pazienti in gravi condizioni sono stati trasferiti stamattina dall’ospedale San Paolo di Bari alla rianimazione del Policlinico.
“Nelle prossime due settimane ci aspettiamo il picco dei casi di influenza in Puglia”, ha spiegato il direttore del dipartimento delle Politiche della Salute della Regione Puglia, Giancarlo Ruscitti.
Sull’ intero territorio nazionale, secondo l’ Istituto Superiore di Sanità, nelle ultime due settimane, fino al 31 dicembre, i casi sono stati circa 673.000, e, in totale, dall’inizio dell’ epidemia, circa 2.168.000.
Il livello di incidenza in Italia è pari a 11,11 casi per mille assistiti, e ha già superato quello massimo raggiunto nella scorsa stagione.
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LA RICERCA nel comunicato dell’ Asl di Lecce pubblicato l’ altro giorno
Category: Cronaca
“È necessario aprire urgentemente il secondo ambulatorio al Pronto Soccorso di Lecce, oppure pensare ad un mini Pronto Soccorso nel poliambulatorio in piazza Bottazzi”. A chiederlo è il consigliere del M5S Antonio Trevisi in seguito alla situazione di emergenza che si è creata negli ospedali salentini e non solo per il forte aumento di accessi al Pronto Soccorso a causa dell’influenza stagionale.
In questi giorni la direzione generale dell’Asl ha messo in servizio nove ambulanze in più per il 118, mentre negli ospedali «Vito Fazzi» di Lecce «Delli Ponti» di Scorrano si è deciso lo stop ai ricoveri programmati.
“La situazione di emergenza che si crea in questo periodo – continua Trevisi – è ormai diventata una consuetudine e non è più possibile andare avanti con interventi tampone attuati all’ultimo momento. La Asl la deve smettere di fare appelli inutili pensando che gli utenti siano in grado da soli di capire l’entità del loro malore. Questi appelli non servono a nulla: se l’assistenza sul territorio non funziona o è assente gli utenti continueranno sempre a rivolgersi al 118 e al Pronto Soccorso.
È a causa dell’insufficiente assistenza territoriale soprattutto nei giorni festivi – spiega – che si creano le interminabili attese dei pazienti con codici bianchi o verdi, costretti ad andare in ospedale. Fino a quando non sarà realizzata un’integrazione ospedale-territorio con Case della Salute, Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) ed Unità Complesse di Strutture Primarie (UCCP), necessarie per fare da filtro al Pronto Soccorso, per i codici di gravità minore vanno pensate a soluzioni che siano in grado di far funzionare il sistema in questi periodi di emergenza (mesi in cui vi è il picco dell’influenza e mesi con il picco delle presenze turistiche)”.
Trevisi chiede a Regione e ASL un intervento immediato per il Pronto Soccorso del Vito Fazzi di Lecce, di cui definisce “drammatica” la situazione.
“È necessaria – continua il pentastellato – una zona posti letto del nuovo ospedale da aprire nei periodi di emergenza e spostare qualche medico poco utilizzati di altre strutture nel nosocomio leccese per creare un secondo ambulatorio per i codici meno gravi o in alternativa un mini Pronto Soccorso nel poliambulatorio in piazza Bottazzi destinato ad i codici meno gravi con un’ambulanza che faccia da collegamento con il nuovo ospedale nel caso di urgenze. La situazione è insostenibile da tempo e non può che peggiorare, considerando che la popolazione italiana diventa sempre più vecchia.
Purtroppo sempre più spesso arrivano segnalazioni dei cittadini sulle lunghe file nel Pronto Soccorso – incalza il consigliere cinquestelle – e tutto questo avviene per colpa di politiche regionali sbagliate che hanno portato ad una progressiva diminuzione delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie pregiudicando gravemente l’efficienza del servizio di Pronto Soccorso. Non si possono scaricare sui medici che lottano ogni giorno in prima linea le responsabilità politiche di chi oggi gioca nei palazzi con la sofferenza umana. Emiliano deve capire – conclude Trevisi – che intervenire sui Pronto Soccorso pugliesi è una priorità e occorre agire subito, perché le soluzioni ci sono e anche a costi bassi”.
Questa mattina la Federazione italiana medici di medicina generale ha reso noto che dal 2 al 4 gennaio negli ambulatori dei 45 mila medici di base sono state visitate circa sette milioni di persone, più di 50 al giorno, contro una media abituale di 30-35 e in aumento del 30% rispetto allo stesso periodo degli anni scorsi: “Gli studi sono sovraffollati da anziani e cronici con l’influenza”, ha dichiarato il segretario Silvestro Scotti.
Ci sono altri due persone decedute, in Puglia, a cause dell’ influenza. Avevano 58 e 71 anni, ed erano entrambe affette da altre gravi patologie.
Altre dieci persone sono invece ricoverate in gravi condizioni.