MALEDETTE TRIVELLE! E CHI LE HA AUTORIZZATE! ECCO CHI STA UCCIDENDO IL MARE NOSTRUM, E, INSIEME AI DELFINI, STA UCCIDENDO TUTTI QUANTI NOI SALENTINI
di Giuseppe Puppo______
Come di tante altre cose, capisco poco di scienze naturali, ancor meno di etologia. Però, qualche cosa sui delfini, la so. So che sono mammiferi come noi, e meglio di noi sono ‘cristiani’, come dicono a Lecce. Meglio, perché, a parte che comunicano e fanno comunità, ma comunità organica e sociale in maniera ammirabile, che le nostre, a confronto, appaiono per tanti versi inferiori, hanno comportamenti che farebbero invidia a noi umani, addirittura poetici, a volte, da far fremere i nostri cuori.
Per dirne alcune, non si distaccano dalla madre che ha dato loro la vita, e stanno benissimo, con tanti saluti a Sigmund Freud.
Poi, narrano leggende vere, quando sono in coppia unite per una vita intera dall’ amore, e si accorgono che il partner sta per morire, l’ altro l’ accompagna nelle ultime ore di vita, e va a morire, si lascia morire insieme a lui, quale suprema testimonianza dell’ amore che li ha uniti.
Già, perché i delfini avvertono quando sta per venire la morte, e si preparano serenamente, nella loro natura, ad affrontarla.
Avvertivano.
Non poteva prevedere la loro natura che il loro mare, il loro ambiente, il loro territorio, sarebbe stato devastato dalle trivelle delle ricerche petrolifere, atti criminali veri e propri, un crimine contro l’ umanità, non solo quella dei delfini, l’ umanità tutta, la nostra, perché stanno uccidendo i delfini, stanno uccidendo l’ umanità.
Stanno uccidendo il Salento, i nostri mari, il nostro ambiente, il nostro territorio, questa nostra terra devastata dai Mostri vecchi e nuovi, dall’ Ilva, a Cerano, alla Tap; dalle discariche, dei rifiuti tossici; dalle speculazioni; e dall’ impiego dei pesticidi e della chimica nell’ agricoltura, che, insieme al resto, ha attentato alla salute dei nostri ulivi, vero e proprio simbolo, e simbolo ‘cristiano’, perché gli ulivi sono addirittura nostri fratelli.
Salentu, lu sule, lu mare e lu ientu. Ma il vento ora porta le schifezze dell’ Ilva e di Cerano, il sole batte sulle campagne avvelenate dagli speculatori e dagli approfittatori, e il mare è trivellato dalle multinazionali.
Questo, oggi, il Salento, dove la situazione è tanto drammatica, che i nascituri umani si ammalano nelle pance delle loro mamme quando sono ancora in gestazione, e da giornalista parlo doverosamente, dati scientifici alla mano, che ho raccolto e, in alte sedi, divulgato, per quel che potevo, mentre in molti li hanno taciuti, o si ostinano a non considerarli,
Io oggi non ho bisogno, ‘stasera, di aspettare i risultati delle indagini, se mai ci saranno, degli organismi istituzionali, chiesti dal consigliere regionale Antonio Trevisi, né quelli, se mai ci saranno, dei magistrati, chiesti da Giovanni D’ Agata, richieste di cui Emanuele Lezzi ha riferito nel nostro articolo di questa mattina.
Io so perché i delfini stanno morendo qui sulle coste del Salento.
Sono vittime delle maledette trivelle, dei cannoni che sono usati per le ricerche petrolifere, e degli scarichi in mare dei materiali che servono per la manutenzione.
Ho passato il pomeriggio a cercare, e ho trovato una documentazione smisurata e impressionante: casi che si ripetono negli anni, con maggiore frequenza negli ultimi, e spiegazioni scientifiche inappuntabili, che mettono in diretta correlazione ricerche delle compagnie petrolifere e morti dei poveri cetacei.
Io so pure di chi è la colpa.
E’ del Pd, prima che dei petrolieri. Responsabili diretti i governi a guida Pd degli ultimi anni, che, in maniera ben più consistente, hanno dato i permessi alle multinazionali, assassini materiali, per ricerche inutili, dannose, buone solamente per profitti degli speculatori, e dei politici loro camerieri.
Abbiamo pubblicato qui su leccecronaca.it una puntuale informazione su tutti i permessi dati in quei anni, e abbiamo una mappa puntuale, facilmente rintracciabile nel nostro archivio, da far paura. Il mare nostrum non è più nostro: è delle compagnie petrolifere, basso Adriatico e Jonio in particolare.
Anche tutti noi, però, abbiamo alcune armi, contro di loro: l’ informazione, la partecipazione, la condivisione, il dissenso, la protesta, la lotta di popolo non violenta. E il voto, l’ arma finale. Il voto alle politiche, quelle che contano davvero, in programma fra meno di tre mesi, per quanto ingabbiato con la frode del rosatellum, decisivo.
Il voto serve, non i referendum, che tanto costoro riescono sempre a far fallire, come per la caccia, o appunto le trivelle, o a vanificare, con meccanismi infernali, come per l’ abolizione del finanziamento pubblico, o l’ acqua bene comune.
Dedicato a quelli che non stanno nel Pd, però con esso fanno alleanze, accordi e ammucchiate varie; a quelli che continuano a starci, nel Pd, anche a costo di perdere la faccia, ma non la poltrona; a quelli che ci stanno, facendo finta di essere in disaccordo; a quelli che continuano a votarlo, turandosi non il naso, come si faceva un tempo con i democristiani, ma qualche altra cosa; a quelli che lo seguono, in buona fede, e posso testimoniarlo, perché tanti elettori in buona fede del Pd leggono leccecronaca.it e liberamente ci criticano, comunque si aprono e si confrontano; e a quelli che a votare non ci vanno, o pensano di non andarci.______
LA RICERCA nel nostro articolo di questa mattina
Category: Costume e società, Cronaca, Politica
Condivido appieno e con tanta tristezza….
Ieri un Capodoglio morto sotto la scogliera di Porto Selvaggio, spesso si trovano delfini sulle nostre spiagge ed io personalmente lo scorso anno ho trovato 3, DICO 3 tartarughe a pochi metri l’una dall’altra e sempre un delfino l’anno prima.. quest’anno i resti sempre di un piccolo di delfino.. MALEDETTI ORA E PER SEMPRE!!!
è colpa vostra …perché quando vi abbiamo chiesto di votare NO Alle TRIVELLE,siete rimasti a dormire,lasciando fare al vostro Renzi avviando questo massacro……
Me ne ricordo tanta di gente che disse :io a votare non ci vado, vado al mare….vado in montagna…. beh bravi. Io ve porterei le carcasse sul letto in camera vostra.