LECCECRONACHE / ARCOBALENO SU PORTA SAN BIAGIO
di Raffaele Polo______
C’è l’arcobaleno.
E tutti stanno, piacevolmente incuriositi, ad osservare questo fenomeno che non manca di incuriosire.
Anzi, più che incuriosire.
Forse per nessun altra manifestazione della Natura c’è tanta predisposizione positiva, un sollievo, quasi, nel verificare che cambia tutto (quasi sempre in peggio…), ma l’arcobaleno no, è sempre con il suo arco perfetto, i suoi colori magicamente assemblati, quasi a garantire che c’è ancora qualcosa, non sponsorizzato e non artefatto, che non è comandato da un microchip o da un led….
Le auto si fermano, i pedoni alzano gli occhi al cielo, tutti mettono mano al telefonino, per fotografare l’arcobaleno, magari un ‘selfie’ non sarebbe male, la malattia del momento accentua e prende la mano, centinaia, migliaia di scatti immortalano la presenza, nel cielo, di quei miracolosi colori.
C’è l’arcobaleno.
E, da dove sto io, pare inquadrare Porta San Biagio, come una corona che esalti un pezzo di città che, nonostante gli sforzi degli architetti e dei pensatori addetti al rifacimento dell’urbanistica locale, conserva ancora il fascino che le compete, da vecchia signora che non si rassegna ad essere sovrastata dalle brutture contemporanee.
Qualcuno fa notare come i colori della città (ci avete mai fatto caso al colore di Lecce? A quella pietra che alterna mirabilmente sprazzi di grigi, di ocra, di marrone, in una meravigliosa armonia… ) vengano esaltati e ingentiliti dal cielo plumbeo solcato dalla colorata presenza.
Qualcuno afferma che è uno spettacolo meraviglioso.
I bambini gridano festosi.
Mentre, immusoniti, aspettiamo di entrare in ufficio (e qui, si, le mura sono, parafrasando Bodini, grigie, grigie), d’improvviso s’illumina lo sguardo di un collega provato dagli anni e dalla burocrazia. Si distendono le rughe del volto, gli occhi brillano: ‘L’arcobaleno!’ esclama.
Ecco, il miracolo è avvenuto ancora una volta.
Poi, con delicatezza, i nitidi colori sbiadiscono e scompaiono.
Tutto torna come prima.
Anche le strade, anche i volti delle persone, anche il tran tran quotidiano.
Nella speranza di un prossimo, fugace, riapparire della magia colorata nel cielo….