NOTE D’ARTE / SCULTURA & PITTURA, IL PITTORE GIULIANO RAINO’ E LO SCULTORE DONATO UNGARO IN MOSTRA A TAVIANO FINO A MARTEDI’ 19 DICEMBRE
di Eliana Masulli______
E’ stata inaugurata venerdì scorso 8 dicembre la mostra “Tra luce e materia, Scultura & Pittura”, curata da Serena Palma, degli artisti salentini Giuliano Rainò, pittore, e Donato Ungaro, scultore.
Patrocinata dalla Provincia di Lecce e dal Comune di Taviano, sarà visitabile fino al 19 dicembre presso la Sala Miggiano in Piazza del Popolo a Taviano, tutti i giorni, con ingresso gratuito.
«Fare dialogare due forme d’arte diverse ma complementari: la scultura e la pittura; dove la prima si concretizza in materia, sostanza, corporeità, e la seconda in luce, bagliore e colore. Due campi dell’umanità che attraversano le vite di ogni individuo e che in esso si animano. Due forze artistiche, dunque, che si armonizzano in altre due forme concettuali antropologiche per le quali è dato riconoscere ad ognuno di noi una componente corporea (la Materia) e una spirituale (la Luce). È nella materia la ricerca della creazione e nella luce la scoperta della nostra anima»; così afferma la critica d’arte Serena Palma, quasi a voler ricordare quanto l’uomo stesso, nella sua totalità, possa essere cosciente, o meno, di un’armonia di sintesi, spesso sacrificata a favore di una contingenza in cui materia e luce si avvicinano per un attimo, vanificandosi poi in lontananza.
Il pittore Rainò, premiato, fra l’ altro, con un primo posto alla collettiva Esposizione Magna Grecia in Art del 2016, con l’opera ‘La donna mascherata’, delizia le sue tele con pennellate variopinte in cui poter raggiungere una dimensione onirica, sospesa tra l’illusione e l’eterogeneità di un Ego propenso a indossare sempre troppe maschere. Ma Rainò non dimentica, inoltre, la sua terra, tanto da restituirle i suoi colori, rendendo omaggio alla luce, che silenziosa cade sulla realtà quotidiana.
In egual misura Ungaro, scultore della materia e dei suoi silenzi. Proprio questo si assorbe dalle sue opere: il silenzio di una “Primavera”, di una nuova vita, di una diversa forma.
Attraverso una sofisticata profilatura ed estrema minuzia dei particolari, Ungaro, presente ormai da molti anni nelle sale dei musei italiani, desidera comunicare l’ istante in cui lo spazio della materia sembra voler avvolgere il contesto, e viceversa. Abbracciare la forma e restituire la luce. Scultura & Pittura.