“Vudabliu empi – VWMP”, IL PROGETTO DI MUSICA “TOTALE” DEL POLISTRUMENTISTA SALENTINO LUIGI PANICO
di Roberto Molle______
Delle volte, ci sono progetti che bussano urgentemente alla coscienza e chiedono di essere portati alla luce, di essere realizzati e messi a disposizione di tutti, travalicando mezzi, tempo, uomini e denaro; perché rappresentano uno snodo importante tra l’incertezza di un futuro migliore per l’umanità e un altrove che manda segnali codificati di speranza, che fede, pragmatismo e scienza, cercano in tutti i modi di rendere comprensibili.
Questo assunto, per raccontare di un musicista e di un progetto sonoro un po’ speciale.
Il musicista si chiama Luigi Panico, e in verità, definirlo musicista è un po’ riduttivo; lui è un polistrumentista (suona la chitarra, la mandola, il bouzouki, il maranzano e vari altri strumenti), un compositore e un arrangiatore.
Da anni collabora e fa parte di diverse formazioni importanti del territorio: il gruppo etno-musicale Arsura, il gruppo di riproposta salentina Dakkamè, e soprattutto, uno degli ensamble più prestigiosi del Salento, L’Officina Zoe. Proprio con Officina Zoe ha contribuito alla realizzazione di importantissimi lavori discografici nel campo della world music, tra cui “Live in Japan”, “Maledetti Guai”, “Taranta Nera”, con Baba Sissoko, Mamani Keita e Sourakhata Dioubate.
È del 2012 la prima esperienza discografica da solista; Luigi Panico realizza “Mediterraneo” (oggi disponibile gratuitamente su Soundcloud).
Quest’anno, invece ha visto la luce il progetto di cui sopra, che, in qualche modo, è la naturale evoluzione del disco precedente. Il titolo di questo lavoro è: “Vudabliu empi – VWMP” ovvero “Virtual World Music Project”.
A spiegarci meglio il tutto le dirette parole di Luigi Panico: “VWMP è frutto di un’idea semplice ma carica di significati simbolici, ma è anche una sfida che può essere vinta: far collaborare virtualmente artisti internazionali conosciuti su Internet nella creazione di un sound unico e meticcio nel quale confluiscono esperienze personali e culture locali altrimenti apparentemente inconciliabili tra loro. Partendo dall’idea musicale di stampo prettamente etnico da me creata, sono stati invitati ad esprimersi musicalmente persone ed artisti che non si conoscono tra loro: il risultato è un disco unico nel suo genere, che vuole essere un messaggio di pace e di fratellanza e autodeterminazione dei popoli, una concreta speranza di un mondo migliore e più inclusivo verso l’Altro, svuotato dall’odio religioso e dalle differenze culturali ed etniche.”
Virtual World Music Project oltre il “suono” dell’acronimo VWMP, sono dunque tanti musicisti che non essendosi mai rapportati prima, a distanza, e attraverso la tecnologia hanno potuto interagire e dare volto e anima alle tematiche evocate e alla musica ideata da Luigi Panico.
Il risultato ha un titolo: “A secret world”, che può essere ascoltato e acquistato su Musicmedia a questo indirizzo: https://search.musicmedia.it/track/MMIT0029
Il titolo può essere inteso come un scrigno contenente dieci percorsi sonori meravigliosi. Percorsi che si snodano, s’intrecciano, si dividono, si re-incontrano, diventano un tuttuno sullo sfondo di un Mediterraneo che si staglia sulle tragedie dei migranti naufraghi e delle persone che sfidando leggi e convenzioni, li accolgono e solidarizzano con loro.
C’è molto in “A secret world”: ci sono le eco di un’oriente impastato alle coste salmastre del Salento e navi saracene che mirano i bastioni di Otranto; ballate recuperate da antichi archivi medioevali; mari solcati nel ricordo di un miraggio mai abbandonato, interazioni di suoni e voci che danno al progetto una dimensione, un respiro ed un sentimento “globale”, che non è più solo world-music, ambient, pizzica, ma suono totale.
E a chiudere il cerchio ci sono loro, i musicisti; con le loro sensibilità e le loro vicende personali che contribuiscono a dare alla musica incisività e drammaticità, come nel caso del musicista siriano Samer Eibou intrappolato tra la guerriglia e i bombardamenti di Damasco mentre sta suonando e registrando la sua parte musicale per il disco di Luigi.
Oltre a Samer, hanno suonato per “A secret world”: Tatè Nsongan: percussionista camerunense; Nana Cissokho: l’altro africano suonatore di Kora; Giovanni Amighetti: tastiere varie(oltre che musicista. è un produttore, proviene dalla scuola degli Area e ha collaborato con la Realworld di Peter Gabriel); Paola Cassiano: la splendida voce che guida attraverso tutto il disco; Maurizio Accoto: basso (già compagno di viaggio di Luigi Panico con gli Arsura); Giuseppe Presicce: violino; Roberto Chiga: percussioni etniche; Giorgio Doveri: mandolino; Antonio Corsano: organetto (anche lui, con Arsura e varie altre contaminazioni con Luigi Panico); Silvia Gallone: tamburello; Pietro Di Francesco: sound engineering.