‘IN VINO VERITAS’, PURE CARMINA. VENERDI’ 10 LA NOTTE DEI POETI A COPERTINO. FRA GLI OSPITI, CON TANTA ‘SIDERALGIA’, OVVIO, MARTA VIGNERI. E CHIARA EVANGELISTA, ‘IN MEDIAS RES’, NATURALMENTE
(Rdl)______Si terrà il 10 novembre dalle ore 19 in poi la prima edizione di ‘In Vino Veritas , la lunga notte dei poeti’, nell’ambito della Rassegna Oktober Book 2017, a Copertino, presso l’Antica Cantina del Salento “CUPERTINUM”, in via Martiri del Risorgimento, 6, con degustazioni, vino, musica, e versi .
In Vino Veritas, la lunga notte dei poetanti, sarà un momento di finzione poetica e narrativa nella quotidianità di un luogo , l’Antica Cantina del Salento “CUPERTINUM” , dove tutti i poetanti si ritroveranno a declamare la loro poetica.
La poesia e la prosa, protagoniste nella storia della letteratura di tutti i tempi, in questo appuntamento si interrogheranno su il come e il perché accade l’attimo poetico, che cosa lo determina, se esiste un codice genetico che appartiene al poeta o allo scrittore.
Si tratta fondamentalmente di declamazioni di versi che instaurano un dialogo attivo con il pubblico partecipante. I poetanti si incontreranno , in un susseguirsi di momenti, declameranno in compagnia di ottimo vino e gusteranno prodotti tipici.
Tra gli ospiti saranno presenti, per I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, due poetesse come Chiara Evangelista e Marta Vigneri.______
In Medias Res di Chiara Evangelista – “A chi mi ama per ciò che sono e a chi mi ha sostenuta in questo incipit… In medias res!”. Così si apre la raccolta poetica dell’esordiente leccese Chiara Evangelista. Ogni singola poesia si contraddistingue per l’utilizzo di rime, assonanze e, altre varie figure retoriche, seguite da una metrica che disegna un proprio flow e un mood singolare che appartengono a Chiara in maniera genetica. Questo pamphlet è densissimo di sequenze di versi molto ritmati, incentrati su specificità tecniche come rime baciate, assonanze-consonanze ed allitterazioni. Questi versi vanno scanditi per bene, e quasi sembrano avere una figura ritmica ben precisa come quella del 4/4, tanto queste parole consentono un ascolto lineare, ma soprattutto un approccio semplice ed immediato. Un esempio forse può chiarire: “Barcollare tra il denotativo e il connotativo, acquadernare e squadernare, animare l’inanimato, vedere e non guardare, rendere fluorescenti le tinte pastello…”. In medias res parla fondamentalmente d’amore, di morte (quella interiore magari dinanzi alle tante delusioni della quotidianità) e delle tante sciocchezze che vita pone sul cammino di tutti, quasi fossero tante (anche se estenuanti) prove che conducono alla maturità, qualunque essa sia, ovunque essa sia.
Chiara Evangelista è nata a Lecce nel 1997. Dopo aver conseguito la maturità classica, ha intrapreso gli studi giuridici presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano. Da sempre le sue passioni sono la musica, il cinema e la letteratura
Sideralgia di Marta Vigneri – DALLA PREFAZIONE di FRANCESCA TUSCANO – “Che poesia è dunque LA poesia di Sideralgìa? Ma sarebbe meglio dire cosa non è: non è poesia del sentimento, inteso come necessità espressiva di un’intimità non mediata, ingenua (…) La poesia di questa raccolta è invece densa di sottotesto, mediata, e se di sentimento parla lo fa con evidente consapevolezza formale, oltre che tematica. Non è poesia per signore con cagnolino da grembo (come avrebbe detto Majakovskij). La poesia di Marta (qui il nome non è dell’autrice, ma della voce che agisce, nella raccolta) è poesia dell’urlo (comunicativo), che nasce dal suo opposto, l’afasia che ha conosciuto, carnalmente, l’Ospite, e la sua distruzione. E perciò la scelta linguistica diventa discrimine (come sempre è nella poesia, peraltro, quando è poesia). La scelta (ideologica) di Marta è quella di chi avverte il dovere, oltre che la necessità, di definire il reale attraverso un sistema di indagine non semplicemente percettivo. Esistono molte lenti per mezzo delle quali si assume il reale (…). Marta usa lenti che non riproducono in nettezza, ma in profondità.”
DALLA POSTFAZIONE di MARCELLO BUTTAZZO – “La sua è poesia filosofica, d’un progressivo incedere, d’un elegante procedere. Filosofica perché va a fondo dell’essere, scava intimamente nelle scaturigini dell’esistente, rivelando e mostrando sempre tracce consistenti di vita vissuta. Quella di Marta Vigneri è poesia di fisica ponderatezza. Il corpo balena, respira, parla, declama, evoca, echeggia. “Il corpo violato è padrone miserabile del tempo fortuito, trafitto dal ferro azzurro e affilato”. . Versi dell’alterità quelli di Marta, perché l’Autrice non si rinchiude mai in uno sterile fortino di egocentrismo: tutt’altro. Con le sue parole d’amore, di gioia e di dolore, getta un ponte conoscitivo e prolifico con l’altro da sé. I suoi versi non sono uno specchio di vacuo egotismo, ma un veemente e intenso treno in corsa, con cui la poetessa ci invita al viaggio.”