ALLA SCOPERTA DELL’ ORTO DEI TU’RAT
di Roberto Molle______
L’idea di base è molto semplice: catturare l’acqua presente nell’ aria, convogliarla su una superficie e infine, riuscire ad irrigare il terreno senza sfruttare la falda acquifera sottostante; quindi non contribuendo ad accelerare quello che è un fenomeno diventato irreversibile nel Salento e in tutta la Puglia: il rischio desertificazione.
Tutto ha inizio nel 2008 quando Mino Specolizzi, di Racale, ma residente a Bologna, decide di imbarcarsi in un progetto sperimentale – unico in Europa – che ha lo scopo di studiare possibili risposte alla cronica mancanza d’acqua in ampie zone del territorio agricolo pugliese.
Nasce così l’Orto dei Tu’rat, un parco in aperta campagna composto da tredici mezzelune di pietra costruite con la tecnica dei muretti a secco che rimandano al respiro di antiche culture del deserto.
Orientate a sud, le mezzelune affrontano i venti umidi di scirocco e di libeccio, e come veri condensatori di umidità, rilasciano l‘aria trattenendo l’acqua che per caduta s’insinua nel terreno, operando di fatto una irrigazione continua per le piante presenti nell’incavo delle mezzelune. Fin qui l’aspetto naturalistico-ambientale di questo progetto; ce n’ è poi un altro, che è di natura culturale e ha a che fare con la bellezza evocativa del luogo dove sono posizionate le mezzelune.
Nasce quasi subito l’associazione culturale “Orto dei Tu’rat”, che allo scopo originario di Mino Specolizzi, ne aggiunge un altro: quello di usare il posto come una vera e propria installazione artistica che all’ uopo, può farsi luogo di ispirazione per artisti, quinta naturale per rappresentazioni teatrali, luogo di studio, spazio per concerti.
Grazie alla collaborazione della scrittrice e sociologa Milena Magnani – ormai da diversi anni – all’interno dell’Orto dei Tu’rat si svolge una manifestazione chiamata “Parole sante”. Nel suggestivo scenario notturno dell’orto, si sono succeduti così: concerti, readings poetici, laboratori, e molto altro; tutto ciò reso anche possibile dalla sensibilità e disponibilità di numerosi artisti, poeti e musicisti salentini (ma anche da un po’ tutta Italia).
Negli ultimi tre anni, diversi incendi (ritenuti dolosi) hanno martoriato l’area dove è situato l’Orto dei Tu’rat, distruggendo piante, alberi e strutture create appositamente per le manifestazioni culturali. Inutile dire che questi avvenimenti hanno fatto rallentare fino a quasi fare desistere dall’ intento Mino Specolizzi e i volontari dell’associazione.
Per fortuna “Parole sante”, oltre che manifestazione dal vivo, è diventata anche la pubblicazione di un’antologia poetica (arrivata alla terza edizione) i cui ricavati delle vendite sono destinati alla piantumazione di nuovi alberi e piante autoctone.
Chi volesse conoscere questo fascinoso luogo, in un’escursione all’ aria aperta per poter ammirare le “mezzelune fertili” e la loro bellezza evocativa, può arrivarci dalla statale Lecce-Gallipoli-Leuca e scendere a Felline; poi basta chiedere in giro e l’Orto dei Tu’rat è ad un tiro di schioppo; l’ingresso è libero e il posto si lascia facilmente adottare, in cambio di una minima forma di rispetto.
Category: Costume e società