NON SOLO PINOCCHIO…MA ANCHE PINOCCHIO!
di Raffaele Polo ______
L’editoria per l’infanzia (argomento ben distinto dalla ‘letteratura per l’infanzia’) è ancora divisa in due grandi settori portanti: il primo è quello che cura meticolosamente la ‘confezione’ dei testi, rendendoli sempre più simili a oggetti, sforzandosi di rendere il più appetibile possibile quel ‘libro’ che deve essere utilizzato dai genitori per coinvolgere soprattutto i fruitori più piccini. Ecco allora la specializzazione che interessa il periodo da zero a tre anni e che viene esplicitata soprattutto nella cura dei materiali e della copertina. Ma anche nella evoluzione del messaggio che interessa oggetti animali e realtà del mondo del bambino.
Bisogna considerare che esistono case editrici veramente specializzate nel settore, in continuo contatto con le biblioteche e con le Associazioni che, attraverso il servizio di Lettori Volontari o, spesso, mediante i pediatri più interessati e aggiornati, forniscono i loro strumenti che diventano veri e propri ‘best seller’ per l’infanzia. Ma il discorso non è facile: perché, a fronte di questo tipo di editoria, oculato e di grande impegno, siamo sommersi da pubblicazioni che non hanno nulla di particolarmente utile all’infanzia e, anzi, sono solo pessimi prodotti fatti solo per attirare l’impreparato genitore ad acquisti sovente controproducenti.
Più facile il percorso nella fascia di età che prevede creazioni per chi è già sulla via dell’ascolto e della partecipazione attiva all’idea ‘libro’. E qui, soprattutto per i più grandicelli, esistono esempi più che positivi delle tendenze che l’editoria per l’infanzia offre al mercato variegato della diffusione e vendita di carta stampata.
In Italia, da tempo, si privilegiano soprattutto gli scrittori e i disegnatori di estrazione ‘nordica’, anche se i testi, nella traduzione dall’originale, perdono spesso freschezza e spontaneità. Ma non mancano esempi, anche a casa nostra, di pubblicazioni destinate ai bambini (e magari anche agli adulti) che spiccano per la buona commistura di figure, colori e storie, riuscendo nell’intento finale di offrire uno spunto per il sempre più difficile dialogo genitore-bambino. Attenzione, però: l’efficacia della editoria e della letteratura per l’infanzia è verificata proprio dalla partecipazione attiva del genitore che legge al figliolo e commenta con lui immagini e vicende proposte da questo o quell’autore, interpretate dai grafici e designer più abili.
Insomma, il libro per l’infanzia deve essere la ghiotta occasione, la cartina di tornasole per un dialogo genitore-figlio basato sulla fantasia e sull’osservazione. Ci piace, in questa occasione, selezionare alcune copertine di pubblicazioni per l’infanzia edite di recente da editori del nostro territorio, da sempre attenti a questo particolare settore del mondo dei libri. Vogliamo segnalare, infine, che presso ogni biblioteca esiste un reparto dedicato all’infanzia: che ha testi classici e aggiornati per chi voglia intraprendere il non facile ma proficuo viaggio nel mondo della fantasia e della semplicità creativa. Non solo Pinocchio, allora. Ma anche Pinocchio. Senza dimenticare le implicazioni profondamente umane ed educative che l’attività della ‘lettura ai piccoli utenti’ deve avere nella nostra società, sempre più schiava di computer e realtà virtuali.