LA MOBILITA’, UN VERO PROBLEMA QUOTIDIANO
di Raffaele Polo______
E adesso, anche sui giornali, si accorgono che a Lecce non ci sono parcheggi e, quel ch’è peggio, i servizi pubblici (ovvero autobus e filobus) impiegano troppo tempo, quando ci sono, per raggiungere i vari luoghi della città.
È una buona cosa: quando le circostanze della vita che si svolgono con noi protagonisti finiscono sui giornali, vuol dire che la soluzione è vicina.
Ricordo, ad esempio, i ‘lavori al Paisiello’. Sono durati oltre vent’anni, ma alla fine sono terminati. Ma solo perché, attraverso la stampa, si è insistito a stigmatizzare quell’incredibile ritardo…E ce ne sono tanti di esempi così. Finalmente, qualcuno (una cronista, un non addetto ai lavori, un inviato speciale) è salito su un autobus leccese e ha provato, dalla periferia a raggiungere il centro. Cioè, ha fatto quello che, ogni mattina, malcapitate casalinghe, qualche pensionato e tanti studenti affrontano con rassegnazione, senza neppure chiedersi , ormai, perché gli autobus nelle altre città funzionano e sono utili e veloci, ma a Lecce no. E non c’è bisogno di andare al Nord. A Taranto il servizio è buono; a Bari ancora meglio e ci sono i parcheggi di scambio con il biglietto unico…
A Lecce, si narra, gli automobilisti non vogliono abbandonare l’auto e perciò non si raggiunge l’obiettivo…
Sarà (in parte) vero. Ma senza l’auto, oggi come oggi, non si può programmare una giornata di lavoro a Lecce che comprenda due o tre itinerari per raggiungere luoghi distanti. A piedi, non sempre è possibile (dalla 167 raggiungere San Pio, ad esempio, oppure l’Ospedale: come si fa?); e i mezzi pubblici non sono organizzati secondo un criterio che tenga da conto la struttura della città e i flussi di traffico…
Per non parlare del filobus che irride apertamente al buonsenso ed alla praticità. Ricordo, anni fa (assessore Peyla) che ci fu una conferenza stampa, con tanto di dolcetti offerti dalle hostess, proprio su un autobus nuovo fiammante, che percorse l’anello esterno del centro di Lecce e dimostrò come sarebbe stata bella la vita, nella nostra città, quando tutti avessero imparato a servirsi dei mezzi pubblici moderni economici e veloci…
Di quella ‘gita’ è rimasto il profumo dei pasticciotti e il sorriso delle signorine. Allora, senza alcuna critica e senza accuse, che si fa? Vogliamo studiare e realizzare un semplice progetto di autolinee che consenta tragitti brevi, tempi ridotti e raggiungimento di tutti i luoghi della città, nessuno escluso? E, soprattutto, vogliamo realizzare almeno tre megaparcheggi di sosta alle porte della città, collegati con gli autobus o le navette? Non chiediamo altro, credeteci, per poter, finalmente, abbandonare l’auto e respirare l’aria della nostra Lecce.
Category: Costume e società, Cronaca