AL VIA SABATO 16 A CASTRI’ DI LECCE LA MOSTRA D’ARTE ‘FRANTOIO IPOGEO – INCONTRI DI SCULTURA’
di Stefano Donno____ Accadono in provincia di Lecce interessanti iniziative che vale la pena seguire e consigliare- Come quella per l’appunto di sabato 16 Settembre 2017 alle ore 18.30, negli spazi del Frantoio Ipogeo di Piazza dei Caduti a Castri di Lecce, si inaugura la mostra “Frantoio Ipogeo – Incontri di Scultura”, con Marcello Gennari, Vito Russo e Giovanni Scupola a cura di Massimo Guastella e Daniela Rollo, (catalogo in mostra Ed. Esperidi). La mostra è promossa dal Comune di Castri di Lecce, con il patrocinio del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università del Salento e del Laboratorio Territorio, Arti Visive e Storia dell’Arte Contemporanea.
Il Frantoio, oltre ad essere un bene culturale di indubbio valore storico culturale, si trasforma per l’occasione in una zona temporaneamente autonoma d’arte contemporanea. “Frantoio Ipogeo – Incontri di Scultura – 2017” propone i maestri Marcello Gennari, Vito Russo e Giovanni Scupola, artisti che sono stati i punti di riferimento per molti altri artisti salentini circa la formazione di scultori nella scuola d’arte di Lecce.
Così commenta il Prof. Massimo Guastella curatore della mostra, nonché grande conoscitore ed esperto d’arte: “Quest’anno ancora tre artisti, eterogenei per generazioni e stili. Sono Marcello Gennari (Manduria 1933), Vito Russo (Salve 1948) e Giovanni Scupola (Specchia 1953). Mi è parso interessante rappresentarli con tre opere a testa (quatto per Gennari), per sostenere euritmicamente la dislocazione nell’intero ambiente. Hanno scelto in autonomia opere molto diverse tra loro che trovano piena visione fra gli anfratti, lungo i ridotti circuiti, giocando sull’effetto sorpresa o restando quasi nell’ombra. Una collettiva che rende il Frantoio una sede espositiva da perlustrare alla scoperta del “tra” spazio e sculture”.
Gli artisti sono stati uno maestro dell’altro nell’Istituto Statale d’Arte “G. Pellegrino” di Lecce, a partire dal 1952 con il professor Gennari, seguito dal professor Russo ed infine con il proessor Scupola il quale vi insegna tuttora.
La narrazione iconica in questo contesto specifico avviene con l’esposizione delle opere che interagiscono con l’ambiente muovendosi fra caverne, nicchie e sciave utilizzando un linguaggio ed un’espressione artistica libera e individuale. Prosegue in questo modo il viaggio culturale del trappeto, iniziato nei primi anni del XVIII secolo, interrotto per l’avvento dei nuovi sistemi di produzione olivicola e ricominciato nel nostro tempo con la riqualificazione dell’architettura rupestre. Il frantoio ipogeo, attualmente, diventa testimonianza di continuità con la vita sotterranea nel territorio salentino tra passato e presente.
Marcello Gennari (Manduria, Ta, 1933). Si forma nella città di Lecce dove risiede e lavora. Nell’Istituto Statale d’Arte “G. Pellegrino” di Lecce, ha insegnato nei laboratori di scultura dal 1952 al 1992. Attraverso la sua grande operosità e sensibilità artistica ha realizzato numerose sculture in pietra Leccese. Le sue opere sono esposte in Musei di città italiane e straniere. Per questa mostra presenta alcune sue opere quali “Ninna nanna prenatale”, “Panneggio – Omaggio a Sarajevo”, “Annunciazione” e “Panneggio strozzato”, propone i suoi lavori, unicamente in Pietra Leccese, ricchi di panneggi, fra ombre e luci, messe in risalto fra le aspre rocce del trappeto.
Vito Russo (Salve, Le, 1948) è stato titolare della cattedra di scultura presso l’Istituto Statale d’Arte “G. Pellegrino” di Lecce. Innumerevoli sue opere sono allocate in chiese, musei e in collezioni private, testimoni delle sue capacità artistiche. L’artista salvese esegue le sue opere oltre che con materiali nobili come marmo e bronzo anche con materiali locali come pietre, legno e terracotta. Vive e lavora a Salve (LE) dove opera con sapienza e manualità. Con le sculture “Come Crisalide alla luce”, “Frammenti” e “Apparizione” rievoca i temi della cultura popolare che si manifesta nella fede e nelle visioni tipiche delle grotte. Usa materiali locali e li lavora fino ad esaltarne le caratteristiche intrinseche come la trasparenza.
Gianni Scupola (Specchia, Le, 1953) da sempre ha insegnato in più Istituti d’ Arte in diverse città italiane, arte della cartapesta, arte dell’alabastro. arte della pietra e marmo. Attualmente insegna nel Liceo Artistico “Ciardo – Pellegrino” di Lecce. Occupa una posizione di rilievo nel campo artistico contemporaneo con una ricca produzione di opere d’arte. Esegue la prima opera pubblica nel suo paese d’origine nel 1982. Attualmente vive e lavora a Specchia. nella mostra del Frantoio espone le opere “Sacro e profano”, “Torso femminile con corpetto” e “Senza titolo”, realizzate con marmi policromi sapientemente levigati, esse sono poste in risalto fra la roccia scura e rugosa del Frantoio evidenziando l’antica natura del luogo e la contemporaneità delle sue opere.