WINSPEARE COLPISCE ANCORA. ATTORI E REGISTA VENERDI’ 8 SETTEMBRE AL TEATRO SALESIANI DI LECCE
di Raffaele Polo______
‘La vita in comune’, titolo criptico per l’ultima opera cinematografica del nostro Winspeare, merita più di uno scritto, non fosse altro per incasellare questo lavoro nella sempre più vasta e frequentata vetrina di un Salento che non è, lo abbiamo capito tutti, lo stereotipato ‘Sole mare vento’ che qualcuno ancora si ostina a pubblicizzare.
Il bravo regista ha costruito un mondo tutto suo, che condividiamo, ma che può essere ostico e poco comprensibile a chi non vive dalle nostre parti e non partecipa a quelle ‘armonie’ quotidiane che sono le nostre croci, non pubblicizzate ma presenti, eccome, ad accompagnare la nostra esistenza spesso ‘disperata’, come il nome del luogo immaginario nel quale si svolge la vicenda.
Se, come suggerisce Max Ernest nei suoi saggi sociologici, ci innalziamo a volo d’aquila ad osservare ciò che avviene, senza una partecipazione coinvolgente e interessata, il film di Winspeare può anche dirci poco o nulla: una favola ambientata nella contemporaneità di luoghi strani, con allegorie spesso scontate. Ma, per chi ha il Salento nel proprio DNA, ancora una volta la pellicola risulta congeniale ed efficace, oltre ogni considerazione. Riconoscendone anche spunti decisamente piacevoli (le traduzioni nelle scritte sovra impresse, dove ad esempio, l’appellativo di ‘pampasciune’ viene tradotto come ‘babbeo’ o similare epiteto) come il rivedere gli amici Cosimo Lupo, Piero Manni, Marcello Favale, immortalati nella pellicola.
E che dire del Sindaco di Lecce Perrone, che ironizza sulla sua stessa figura e si appresta a perdere anche la immaginarie elezioni a Disperata? Andiamo a vedere questo film, allora. E applaudiamo a scena aperta attori e regista venerdì 8, al teatro dei Salesiani.
Ci sono, in carne ed ossa, in chiusura della proiezione delle 19 e in apertura di quella delle 21.15, a ricevere il nostro ‘Bravi!’, e a rinnovare l’amore smisurato per la nostra terra e le sue storie.
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