I FRAMMENTI ‘PENDOLARI’ DI ANNATONIA MARGIOTTA
di Raffaele Polo______
Di piacevolissima lettura e molto ben strutturato, questo ‘Frammenti di vita pendolare’, di Annatonia Margiotta (nella foto), per le ‘Edizioni Città Futura’, ci regala un lungo excursus, con capitoletti messi di seguito, senza interruzioni o separazioni visibili, proprio come potrebbe essere il fluire delle ruote di un treno che abbiamo impegnato, fra tanti, e non sappiamo, con esattezza, dove ci porterà.
In realtà, quello che si forma in un convoglio ferroviario, in ogni viaggio, è un mondo a parte, con le sue regole e i suoi protagonisti. Simile, ma diverso, dal mondo reale, inserito in una quotidianità della quale fa parte ma pretendendo una sorta di indipendenza.
Se, in passato, si diceva che ‘partire è un po’ morire’, oggi la brava Annatonia ci dimostra, con i suoi scritti, che è vero proprio il contrario: partire vuol dire predisporsi ad un inserto importante e ben definito della nostra vita: soprattutto perchè incontreremo realtà diverse e differenti, persone che non avremo modo di conoscere altrimenti, esperienze e frammenti di vita che hanno un profondo significato sul momento, per poi essere cancellate subito, nel momento dell’arrivo.
Per non disperdere queste incredibili storie o mini-storie, il libro della Margiotta diventa elemento insostituibile, facendo riaffiorare e mettendo sotto il riflettore della fantasia quei gesti, quelle parole, quelle piccole vicende che, altrimenti, andrebbero irrimediabilmente dimenticate. E il simbolismo del viaggio in treno (la nostra vita è un viaggio, ad un certo punto vediamo i nostri vicini di posto scendere e poi, inesorabilmente, tocca anche a noi….) ben di adatta alla prosa della scrittrice che ha fatto del ‘pendolarismo’ una sorta di scuola di vita, raccogliendo spunti e narrazioni che piacciono e coinvolgono, come sottolineano nelle loro prefazioni l’europarlamentare Massimo Paolucci, Mauro Marino, Maria Ermelinda De Carlo e Franco Surano.
“…esperienze e frammenti di vita che hanno un profondo significato sul momento, per poi essere cancellate subito, nel momento dell’arrivo”.
C’è però un’esperienza capitatagli sul treno Lecce-Bari che la signora Annantonia Margotta non dimenticherà facilmente, ed è quando è stata fatta oggetto di attenzioni da parte di extracomunitari. Un episodio denunciato alla Polizia Ferroviaria di Bari di cui però non si trova traccia nel suo libro.
Come mai? Forse perché la signora svolge il suo lavoro presso la Regione Puglia, grazie al suo partito il PD, e siccome Renzi ancora non aveva detto aiutiamoli a casa loro, e qualsiasi notizia che poteva far aprire gli occhi sull’immigrazione selvaggia andava negata, ecco che l’autrice di” Frammenti di Vita pendolare”, nasconde la verità su una situazione drammatica da lei vissuta in prima persona. Il partito prima di tutto, sopratutto prima della verità.