L ‘ INTERVENTO / RIQUALIFICHIAMO LA FESTA PATRONALE
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il presidente dell’ associazione Valori e Rinnovamento Wojtek Pankiewicz ci scrive______
Vorrei sottolineare che è avvenuta una cosa, secondo me, assurda. La Notte della Taranta si è svolta la stessa sera della Festa di Sant’Oronzo. Esorto il sindaco Salvemini, che vedo con piacere che si sta finora muovendo bene, a prendere contatti con chi di dovere affinchè dal 2018 ciò non accada più. La Festa di Sant’Oronzo può e deve diventare un evento di richiamo nazionale e internazionale dello stesso livello della Notte della Taranta.
A parte che potrei dimostrare con motivi di carattere sociologico, antropologico, psicologico, identitario, eccetera, quanto sia importante per la comunità leccese e salentina, soprattutto per i ceti più umili la Festa Noscia, con le luminarie, le bande, i fuochi e le bancarelle. Già questo potrebbe bastare per salvaguardarla e potenziarla. Ma noi dobbiamo ricordare che Lecce , la capitale del barocco è una città di turismo culturale, volano di sviluppo economico. Fermo restando che anche il senso religioso della Festa va riscoperto e valorizzato
I fuochi e le luminarie soprattutto, infatti, attirano migliaia e migliaia di turisti, i quali, tra l’altro, dopo essere venuti a Lecce in uno dei tre giorni della festa, se ne innamorano e poi programmano un ritorno per meglio visitare le bellezze artistiche della città. Si pensi che bar e ristoranti del centro ricorrono in quei giorni ad assunzioni straordinarie. Potrei continuare a lungo,
Oggi, in quasi tutti i paesi e paesini della provincia di Lecce la festa patronale è molto più bella che nel capoluogo. Occorrerebbe perciò potenziare i fuochi, potenziare le luminarie ripristinando le antiche affascinanti gallerie, caratterizzare di più la fiera con mercatini di prodotti tipici locali, sia di carattere enogastronomico che artigianale. Si ripristinino pure le bande e la musica lirica. Si organizzino eventi culturali di alto profilo. Si sia molto più attrattivi.
Il ritorno economico per i più poveri sarebbe, realizzando tutto ciò, di gran lunga più positivo e significativo di qualche riduzione di fuochi o luminarie, che finirebbe solo col penalizzare i nostri operatori turistici e commerciali, gli addetti ai lavori più umili, come i camerieri dei bar, oltre naturalmente agli stessi operai che lavorano nelle ditte che curano le parature.
Concludendo si eviti, per favore, una volta per tutte la coincidenza con La Notte della Taranta e si faccia della Festa Patronale leccese un evento di richiamo nazionale e internazionale dello stesso livello.
Il Movimento Culturale “Valori e Rinnovamento” è disponibile a dare il suo contributo di idee e proposte e la sua collaborazione al Comune e alle altre istituzioni affinchè ciò possa accadere.
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