THE DARK SIDE OF THE MOON DI COPERTINO. ‘AUTOREFERENZIALI, PRESUNTUOSI, FALLIMENTARI, RETICENTI, INCAPACI’…IL M5S DEMOLISCE GLI AMMINISTRATORI DELLA GIUNTA DI SINISTRA
(g.p.)______Gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Copertino hanno diffuso ieri sera sulla loro pagina ‘Facebook’ una nota di dura critica all’ operato dell’ amministrazione di sinistra che guida il paese da tre anni (nella foto, il sindaco Sandrina Schito).
Nel documento colpiscono la profondità delle analisi, la gravità delle accuse e l’ originalità di un report costruito sulla quotidianità dall’ interno della comunità stessa, di cui offre un’ immagine ben diversa dalla ‘vulgata’ propagandistica costruita da Pd e da Sel, o ex Sel che sia.
Ne riproduciamo il testo completo______
Il vero fallimento dell’esperienza amministrativa della giunta Schito non è legato a questo o quel settore di intervento e gestione della vita pubblica.
Il fallimento è di natura più profonda, è concettuale, è un modo di essere e di disporsi nell’interazione nella sua complessità e nel confronto con la diversità e la eterogeneità dei cittadini, dei loro bisogni e dei diversi modi di manifestarli. Tutto ciò porta oggi a conseguenze sotto gli occhi di tutti.
Il tallone d’Achille di questo modo di fare e di condurre la città è stato l’arroccamento degli amministratori e lo sguardo rivolto solo a se stessi, alla loro cerchia, incapace di aprirsi veramente a chi, magari sbagliando un congiuntivo, manifestava un bisogno, segnalava un problema, chiedeva ascolto, partecipava.
Un atteggiamento questo improponibile per cogliere la complessità e la vivacità dell’essere cittadinanza che si esprime in tanti modi, incapace di affrontare i problemi cui oggi un’amministrazione deve rispondere, di far fruttificare la polemica e la critica del cittadino trasformandole in una sua partecipazione attiva, in un coinvolgimento costruttivo.
Un atteggiamento questo che, al di là delle parole e persino dei tanti documenti scritti e protocollati, ha precluso e sbarrato assurdamente la via della cooperazione allargata e la canalizzazione di energie diverse nella realizzazione di progetti utili semplicemente alla città tutta.
Prendiamo un esempio concreto che aiuta a comprendere la questione nel dettaglio: la situazione ambientale a Copertino. Per agire su un simile problema non bastavano i “like” online di chi, da tifoso, prendeva semplicemente le parti degli amministratori; quelle critiche erano più preziose del tifo compiacente, al di là della forma.
Nessuno in realtà può agire da solo, sia perché per risolvere un problema come, poniamo, l’abbandono dei rifiuti, occorre interessare la società in tutte le sue sfere (la scuola, le famiglie, le parrocchie, i quartieri, le associazioni, le opposizioni politiche, ecc.), sia perché, per far questo, occorre in primo luogo raccogliere le critiche e non bollarle. Era necessario pertanto partire da un atteggiamento contrario a quello cui ci hanno abituato i nostri amministratori ed occorre più che mai un bagno di umiltà collettiva che passa dal riconoscimento del problema comune alla comprensione del bisogno di collaborazione degli altri, chiunque siano questi “altri” e per chiunque tifino.
L’illusione di poter fare qualcosa di così arduo da soli corrisponde al non fare di fatto nulla. L’isolamento e la convinzione di essere capaci di fare autonomamente hanno determinato non solo il peggioramento della situazione ambientale (uno smacco, francamente, per chi aveva posto la “pulizia” alla vetta delle proprie gerarchie progettuali) ma anche un conflitto permanente con chi, semplice cittadino, lamentando le condizioni ambientali, è stato semplicemente bollato come piagnone, allontanato dal dibattito e tacitato.
Tutto questo finché non si è infine abbandonato il confronto stesso, non sapendolo governare e orientare in modo costruttivo. Il risultato è stato una guerra permanente di tifoserie sterili che abbassa ulteriormente il livello del confronto e della proposta politica. Sindaco e consiglieri, se all’inizio avevano promosso e incentivato loro stessi il confronto sulle nuove piattaforme (vedi video), oggi per esempio scappano dai gruppi social nei quali quei dibattiti nascevano e là si consumavano, sterilmente, a colpi di “like”. Ma questa fuga è inutile, come inutili erano allora le vittorie “virtuali” dei confronti, i quali dovevano solo servire a raccogliere dei segnali di malcontento e indicazioni non a tacitare e ridicolizzare chi le manifestava.
Oggi la fuga è il segnale di una sconfitta e di una arroccamento che ormai sembra un isolamento rispetto alle pulsioni cittadine che andavano colte come indicatori di un malcontento, non bollate come mero chiacchiericcio sgrammaticato e critico. L’amministrazione non ha saputo agire in questo scenario (che oggi chiama in causa tanti canali comunicativi e interattivi), nemmeno quando le indicazioni erano composte, costruttive, pienamente collaborative come quelle degli attivisti che qui scrivono.
Un esempio: nove mesi fa gli stessi proponevano, spezzando il circolo vizioso del confronto sterile, di dare vita ad una consulta ambientale, una piattaforma di confronto per costruire tutti insieme un ambiente diverso e più vivibile. Proposta accettata con entusiasmo, proposta che mai ha dato seguito però a fatti da parte di questa amministrazione. Tutto documentato, tutto protocollato, tutto fermo. Un esempio di come l’atteggiamento isolazionista, la presunzione forse di non aver bisogno degli altri, porta dunque al fallimento inevitabile e allo stallo. I
n questi novi mesi Copertino non ha solo visto un declino sul piano ambientale, è stato anche il grande assente in dibattiti di livello regionale e sub-regionale che proprio attorno a una progettazione e a una visione legata all’ambiente avrebbe avuto il suo perno e slancio.
Copertino ha in questi mesi taciuto sostanzialmente su TAP, una questione che ha portato sui cantieri e sui giornali un dialogo tra sindaci e comunità di tutto il Salento che si interroga sui propri modelli di sviluppo, allo stesso modo oggi Copertino subisce la questione della Sarparea, incapace di elaborare controproposte in linea con una valorizzazione delle risorse ambientali ed una visione ecosostenibile della zona che tuttavia tange la città stessa. Copertino, come non bastasse, annega letteralmente appena fuori dall’abitato nei rifiuti; non usa i fondi donati dai cittadini stessi (caso unico nel Salento!) per vigilare su discariche abusive e su incendi (mai frequenti come quest’anno); non realizza il censimento dei propri ulivi millenari; non alza un dito per la piaga dell’amianto; si lascia sfuggire donazioni regionali a fondo perduto per la pulizia delle strade, e così via.
È questo il fallimento che da un atteggiamento si fa conseguenze reali, concrete e spesso drammatiche, toccando punti salienti come l’ambiente e dunque la tutela della salute dei cittadini tutti, per qualunque squadra tifino sul web. Restano tuttavia a questa amministrazione due anni utili per invertire totalmente la rotta, basta imparare dagli errori e non sprecare l’ennesima occasione di auto-critica, attardandosi nella prossima diatriba sterile e nel medesimo atteggiamento di autodifesa e chiusura.