IL CORTEO NO TAP A SAN FOCA NEL RICORDO DI ANGELICA GRECO, MORTA ALL’ ALBA IN UN INCIDENTE STRADALE, “occhi azzurri come il cielo, cuore rosso come l’amore”
(e.l.)______Con le gambe in marcia, col cuore verso il cielo. Il corteo del Movimento No Tap, nel ricordo, straziante, di Angelica Greco, morta in un incidente stradale all’ alba, come abbiamo riferito a parte, “volto, forza e spirito del Presidio di San Basilio”. In suo onore.
La sua famiglia ha espresso la volontà che la manifestazione, prevista per le 17.30, si svolgesse lo stesso. E così è stato (nella foto, il concentramento alla partenza), silenziosa, nel pieno rispetto del lutto che ha colpito i parenti e la comunità di Melendugno, per ribadire le ragioni vecchie e nuove della protesta contro la costruzione del gasdotto.
LA RICERCA nei nostri articoli di questa mattina
e di ieri mattina
https://www.leccecronaca.it/index.php/2017/08/12/corteo-no-tap-a-san-foca/
TAP INIZIA A TREMARE: DOBBIAMO RENDERE GIUSTIZIA A NOSTRA SIGNORA LIBERTÀ.
Con gli occhi gonfi di lacrime e il cuore pieno di tristezza, ma con lo spirito da combattente che hai saputo infonderci, ti abbiamo dato l’ultimo saluto Angelica, convinti che la tua forza sarà uno stimolo in più per vincere questa battaglia.
Avresti dovuto vedere quanti eravamo al corteo: più di duemila persone a gridare ancora una volta NO ad un’opera imposta, inutile e dannosa, a gridare NO alla repressione che questa terra da mesi sta subendo e che diventa sempre più violenta.
Ma non c’è bisogno di dirtelo: tu sai già quanto Tap sia un’opera che un’intera popolazione rifiuta, tu sai già in che modo lo Stato cerca di intimidirci. Tu lo sai e combatterai per sempre insieme a quelle migliaia di persone che ti hanno salutata, partecipando a un corteo silenzioso che dentro urlava tutta la rabbia per un’amica che non c’è più, per una lotta che ti appartiene.
Loro iniziano ad avere paura, perché un intero popolo si sta svegliando dal torpore di quei mesi passati ad attendere chissà cosa; perché le loro multe, anziché intimidirci, non hanno fatto altro che amplificare la nostra resistenza; perché le difficoltà su un progetto che fa acqua iniziano ad assumere dimensioni macroscopiche.
Ma anche questo lo sai, Angelica, e ti saresti fatta una risata insieme a noi, di quelle tue risate fragorose e coinvolgenti, come quando andavamo a stanare i poliziotti in borghese infiltrati nel corteo, irrispettosi di quello che stava accadendo, così come Domenica non hanno avuto rispetto per la tua morte; ti saresti incazzata insieme a noi nel vedere che solo alcuni sindaci (sempre i soliti, che si impegnano seriamente in questa battaglia) hanno risposto concretamente alla nostra chiamata mentre altri, come ormai siamo abituati a constatare ogni volta, pronunciano solo parole di facciata; avresti imprecato insieme a noi anche Domenica mattina, nel vedere che i giornali locali e nazionali hanno cercato di minimizzare, o addirittura di far passare inosservata (schierati dalla parte di un’opera antidemocratica), la notizia che San Foca è tornata ad essere nostra e che i Tg non si sono nemmeno accorti di noi.
Tanti messaggi sono arrivati da tutta Italia per te, per la tua famiglia, per noi: chiunque ti abbia conosciuto, chiunque abbia conosciuto anche solo uno di noi, ha voluto esprimere il proprio cordoglio per la perdita di una sorella.
Noi non siamo soli, non lo siamo mai stati, e nelle buie notti al presidio sarai al nostro fianco.
Il potere ha paura e la repressione che sta mettendo in atto diventa sempre più violenta: posti di blocco, controlli a tappeto, un intero paese militarizzato in difesa di una multinazionale e contro un popolo.
Sarà sempre più dura, continuerà ad innalzare il livello dello scontro ma noi non abbiamo paura: sapremo rispondere colpo su colpo, sapremo andare avanti, sapremo vincere questa battaglia.
Te lo dobbiamo cara Angelica, perché ci hai lasciato il tuo spirito guerriero che vivo, lotta insieme a noi.
Lo diciamo consapevolmente perché ormai l’onda di San Foca è inarrestabile, perché le loro difficoltà stanno aumentando, perché le parole di un questore o di un prefetto non possono né potranno privarci della nostra libertà.
Grideremo insieme ancora mille volte che il Salento non ha paura e che sulle barricate sventolerà per sempre la nostra bandiera, la bandiera dei NOTAP.
Usciamo dal nostro silenzio salutandoti amica e compagna: non smetteremo di lottare nel tuo nome, non cederemo, non arretreremo; noi torneremo a sorridere per te, solo per te.
TAP INIZIA A TREMARE: DOBBIAMO RENDERE GIUSTIZIA A NOSTRA SIGNORA LIBERTÀ.
Per Angelica, per la sua famiglia, i suoi amici, per la splendida comunità di Melendugno, per noi tutti e tutte: #tantononlafanno!