290 EURO AL MESE AD UN INVALIDO CIVILE AL 100%, 11.000 EURO AL MESE AGLI EX CONSIGLIERI. SI RINGRAZIA LA REGIONE PUGLIA PER AVERCI FORNITO I PENSIONATI D’ ORO, POLITICI PRIVILEGIATI DELLA CASTA
di Emanuele Lezzi______
Son diritti acquisiti, dice, non si possono levare. Però sono un privilegio ingiustificato. E, poi, pure i lavoratori italiani aveva il diritto acquisito di andare in pensione dopo trent’ anni di lavoro: mentre adesso ci vanno dopo quaranta anni di contributi, e a oltre sessanta anni d’ età. Mica dopo qualche anno, a volte anche due – tre, come i politici.
Fa discutere – è il tema del momento – la ‘modifica’, più che l’ abolizione, dei vitalizi ai parlamentari, che ha cominciato l’ iter con l’ approvazione della Camera.
Meno conosciuta la situazione a livello regionale, per i consiglieri regionali, appunto.
“La vecchia politica ha creato i vitalizi, li ha difesi e li ha trincerati per anni, dietro solidissimi muri di scuse, mentre legiferava senza vergogna sulle pensioni dei cittadini comuni, riducendole o ritardandole per la buona tenuta dei bilanci del paese. Oggi possiamo goderci gli scricchiolii di un muro di scuse che sta per cadere.” lo dichiara la consigliera regionale M5S Antonella Laricchia all’indomani dell’approvazione da parte della Camera del ddl che riforma i vitalizi.
“Quei solidissimi muri di scuse, dietro cui trincerano tutti i loro privilegi, sono stati colpiti ogni giorno, un po’ alla volta, da quando il Movimento 5 Stelle è entrato in Parlamento, con le nostre proposte ma soprattutto con il nostro esempio. Vale la pena ricordare – prosegue Laricchia prima firmataria di una proposta analoga in Consiglio regionale pugliese – come anche a livello regionale abbiamo lavorato in tal senso. A dicembre 2016, il Consiglio Regionale della Puglia ha infatti bocciato la nostra proposta di legge per abolire i vitalizi degli ex consiglieri regionali e ricalcolarli con il metodo contributivo. Una proposta bocciata dal voto contrario di tutte le forze politiche di destra e di sinistra, governatore Emiliano compreso nonostante pochi mesi prima in tv avesse affermato di essere contrario ai vitalizi.
Vale la pena ricordarlo perché ad oggi la nostra proposta di legge regionale giace ancora in attesa di calendarizzazione e se il Parlamento dovesse decidere diversamente da Consiglio Regionale della Puglia, anche i vitalizi degli ex Consiglieri Regionali diventerebbero presto soltanto un brutto ricordo. Insomma presto – conclude – in un modo o nell’altro, dovranno fare i conti con il futuro. Noi certamente non molleremo di un centimetro”.
Fin qui la consigliere dei Cinquestelle.
La pensione è un diritto da garantire a tutti, ci mancherebbe. E un qualunque cittadino dipendente pubblico l’ ottiene, come è noto, dopo quaranta anni di lavoro, calcolata con il metodo contributivo.
C’è una categoria di “lavoratori” che non hanno la pensione. Hanno il vitalizio. Ottenuto non come gli altri sulla base dei contributi versati, ma sul numero degli anni di permanenza nella carica, anche pochissimi, fino a otto volte in più di quanto toccherebbe sulla base dei semplici contributi, e che, inoltre, scatta al raggiungimento di una soglia di età più bassa che per tutti gli altri, per tutta la vita, reversibilità al coniuge compresa.
Sono i politici. Dei deputati e dei senatori, come detto, grosso modo lo sapevamo. Forse non tutti sapevano che il “vitalizio” tocca anche ai consiglieri regionali. Più che una pensione, questo vitalizio appare un ingiustificato e ingiustificabile privilegio.
Che il M5S vuole ridurre, non abolire.
Per esempio, per dare 1300 euro a chi ne prende adesso 4000, 2700 a chi ne ha 8.200, sul parametro dei contributi versati, e basta. E pazienza, se l’ hanno ottenuto dopo soli cinque, o dieci anni di lavoro.
Si risparmierebbero così dieci milioni di euro l’ anno. Soldi che potrebbero essere utilizzati, per esempio, per aiutare in qualche modo qui da noi gli invalidi civili, che, come in tutta Italia, col cento per cento di invalidità, prendono 290 euro al mese.
Ecco chi sono i politici pugliesi pensionati ‘privilegiati’, e quanto prendono al mese:
(Fonte: Regione Puglia)