MEGLIO FAR NUOTO IN PISCINA ANCHE COL MARE VICINO
“Vai in piscina d’estate, con il mare splendido del Salento?” Si sente spesso questa domanda intrisa di stupore quando una persona sportiva afferma di andare in piscina a nuotare, nonostante la fortuna di avere il mare a due passi. Nella penisola salentina ciò che non manca di sicuro è il bel mare e le belle spiagge. Si può scegliere tra sabbia e scogli, tra Adriatico e Ionio, tra la spiaggia facilmente accessibile e quella più impervia. Allora, perché andare in piscina?
Per rispondere a questa domanda occorre chiarire che l’attività che si svolge in piscina è molto diversa da quella che si svolge al mare. Per fare sport, per allenarsi, si va in piscina; si va a mare per divertirsi, svagarsi, rilassarsi, stare con gli amici e la famiglia, prendere il sole. Parliamo quindi dello sportivo, non di chi sceglie la piscina per svago.
In un’ ora di allenamento, uno sportivo amatoriale arriva a fare dalle 40 alle 60 vasche (da 25 metri l’una) a nuoto in un’ora. Parliamo di una distanza totale percorsa che va 1000 a 1500 metri. Coloro che praticano questo sport a livello avanzato o agonistico superano di gran lunga queste distanze. Si può facilmente comprendere, quindi, che non sarebbe tanto pratico, né sicuro, coprire queste distanze in mare. Le insidie possono essere tante, pertanto il posto più adatto e sicuro resta la piscina.
Ecco perché lo sportivo, per non interrompere gli allenamenti durante i mesi estivi, continuerà a nuotare in vasca. Ciò non toglie però che possa avere anche lui il piacere di fare il bagno a mare.
Il nuoto, a detta di molti, è lo sport più completo, in quanto in acqua si è costretti ad usare tutti i muscoli del corpo e ad armonizzare e coordinare tutti i movimenti, non si rischia di sviluppare troppo le gambe rispetto alle braccia o viceversa, perché quando si nuota lavorano tutti gli arti.
Resta anche uno degli sport più indicati per chi ha dei problemi alla colonna vertebrale e per coloro che devono seguire un programma di riabilitazione in seguito ad un infortunio, ad un trauma o per la cura di determinate patologie.
Il nuoto non è incompatibile con altre attività sportive. Anzi, con un buon programma di allenamento il nuoto può diventare un ottimo alleato degli altri sport.
In un interessante articolo pubblicato sul blog di MyProtein, Gabriele Calasso, ad esempio, spiega come il cosiddetto catabolismo non dipende dal praticare contemporaneamente body building e nuoto, ma dall’intensità dell’allenamento. Anche l’alimentazione può aiutare a eliminare questo rischio: consumando un pasto post workout contenente carboidrati e proteine è possibile sopprimere la produzione di cortisolo innescando allo stesso tempo la produzione di insulina. Sullo stesso store se ne trovano di vari tipi anche se i costi possono essere alti. Ecco perché noi vi suggeriamo di utilizzare qualche codice sconto che vi permetterà di avere uno sconto immediato sul totale del carrello.
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Tuttavia, in quest’articolo, Calasso precisa che la condizione indispensabile per associare body building e nuoto è quella di “prestare la massima attenzione ai segnali che il nostro corpo ci lancia: se non siamo abituati, un allenamento così duro potrebbe portarci in overtraining remando contro i nostri obiettivi!”
Con le dovute distinzioni, questi criteri valgono per qualsiasi attività sportiva venga associata al nuoto. Per evitare queste conseguenze e coniugare correttamente piscina e palestra, basta razionalizzare il proprio programma settimanale di allenamenti, che contempli l’alternanza tra le attività e sportive e che preveda fasi di .
Category: Costume e società, Cronaca