“La Regione intervenga concretamente contro gli incendi”
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il gruppo del M5S al Consiglio regionale della Puglia ci manda il seguente comunicato______
“Ogni anno assistiamo puntualmente alla stessa scena: ettari di boschi distrutti dalle fiamme. Siamo stanchi di sentir parlare di emergenza: la Regione Puglia deve intervenire per prevenire queste catastrofi e non cercare di mettere una toppa quando ormai è troppo tardi”. A dichiararlo sono i consiglieri del M5S Marco Galante e Rosa Barone, all’indomani degli incendi che hanno devastato buona parte della macchia mediterranea nella nostra regione.
In particolare, i roghi hanno colpito alcune delle zone maggiormente frequentate dai turisti, ossia il Gargano, i Monti Dauni e Marina di Ginosa (TA), oltre al Parco Naturale di Lama Balice, nel barese, andando ad incidere inevitabilmente sull’attrattività delle zone stesse.
“Le cause di questi continui e puntuali disastri sono molteplici – proseguono Galante e Barone – ma in primis va considerata l’omessa prevenzione, attività in capo alla Regione Puglia. Dal 15 giugno l’ARIF avrebbe dovuto già effettuare la pulizia degli spartifuoco, così avrebbero già dovuto essere posizionate le vedette guardia fuochi per garantire la tempestività degli interventi in caso di incendio. Purtroppo a causa della pessima gestione delle assunzioni, che porta via milioni di euro senza occuparsi poi di attivare i servizi davvero necessari, non è stato possibile assumere personale stagionale che invece avrebbe potuto essere impiegato per le attività di prevenzione; quindi la Regione Puglia, per mezzo dell’Assessore alle Politiche Forestali Di Gioia, è responsabile in prima persona della perdita del nostro patrimonio boschivo.”
Secondo i Consiglieri pentastellati, inoltre, oltre agli ordinari mezzi a disposizione per tentare di arginare il fenomeno incendi, bisognerebbe fare una massiccia azione di sensibilizzazione dei cittadini finalizzata a far comprendere quanto possano diventare pericolosi determinati comportamenti nelle zone maggiormente a rischio.
“La Puglia è la Regione più bella del mondo” – concludono – ma per far sì che rimanga tale Emiliano e il suo Governo devono mettere in campo azioni concrete per tutelarla. Auspichiamo, quindi, che si prendano provvedimenti quanto prima, onde evitare che disastri come quelli avvenuti nei giorni scorsi possano ripetersi, anche perché siamo solo agli inizi di luglio e alla fine dell’estate mancano ancora più due mesi”.
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Il problema degli incendi in Puglia va gestito in maniera strutturale, abbandonando l’ottica emergenziale e puntando sulla creazione di un sistema efficace di governance e prevenzione, controllo e sensibilizzazione che possa risolvere il problema alla radice.
Il grande incendio divampato l’altro ieri mattina tra Santa Maria al Bagno e Lido Conchiglie, interessando una zona SIC, è solo l’ultimo di una serie già preoccupante.
Puntualmente, anche in questo inizio di stagione estiva, il fenomeno si è ripetuto in maniera drammatica nonostante l’anno scorso la Regione abbia approvato una legge regionale in materia di contrasto agli incendi boschivi.
La Giunta Regionale si impegni a destinare maggiori risorse finanziarie per i mezzi e il personale dei Vigili del Fuocoperché il quadro degli enti che dovrebbero occuparsi della prevenzione degli incendi è sconcertante: da un lato il Corpo Forestale dello Stato che un tempo offriva personale e mezzi oggi transitato nei Carabinieri è stato mortificato e svilito dalla politica nazionale, dall’altro lato a causa dell’immobilismo regionale gli agenti provinciali del nucleo di vigilanza ambientale continuano ad essere inutilizzati e i Consorzi di Bonifica e l’Arif non hanno la forza di rispondere ai fabbisogni di tutela e cura del territorio.
Infine le amministrazioni locali sono spesso poco attente al corretto svolgimento dei servizi di pulizia e sfalcio delle erbe in appalto alle imprese che si occupano della gestione dei rifiuti.
Nello specifico manca la manutenzione e cura dei cigli stradali la cui mancata trinciatura e pulizia dell’erba secca è causa di innesco e propagazione di incendi soprattutto in giornate particolarmente ventose, come ancora troppo presenti sono i roghi appiccati nelle campagne oggi incolte e abbandonate soprattutto nel Salento.
Molto si potrebbe fare nelle aree maggiormente a rischio con la lavorazione del terreno e la realizzazione di fasce protettive o “precese” dei terreni agricoli confinati ad aree boscate o arbustive. Su questi aspetti i sindaci devono stringere maggiormente i controlli.
Spesso questo tipo di incendi sono legati ad interessi criminali e speculativi. È fondamentale quindi fornire di maggiori risorse e personale il Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi della Guardia Forestale.
Conoscere i provvedimenti adottati dalla Regione per far fronte all’emergenza incendi.
È l’oggetto della richiesta di audizione urgente in IV Commissione Consiliare dell’Assessore alla Protezione Civile dott. Antonio Nunziante, del Dirigente della Sezione Protezione Civile Ing. Lucia Di Lauro, del Responsabile SOUP Geom. Raffaele Celeste, del Comandante del Comando Regione Carabinieri Forestali“Puglia” Gen. Giuseppe Nicola Silletti, del Commissario Straordinario dei Consorzi di Bonifica Dott. Alfredo Borzillo, del Commissario straordinario dell’ARIF Dott. Domenico Ragno e del Direttore Generale della Direzione Regionale Vigili del Fuoco Puglia Ing. Salvatore Spanò, depositata dai consiglieri del M5S Marco Galante, Rosa Barone e Cristian Casili.
“Siamo a luglio – dichiara Galante – e il forte sospetto è che la Regione non abbia ancora messo in atto un piano per la prevenzione e il contrasto degli incendi boschivi, che da anni ogni estate affliggono la Puglia. Esiste un’ampia normativa in merito, ma la realtà è molto diversa da quanto stabilito dalla legge, specie in merito alle azioni di intervento in caso di incendi.”
In particolare, la normativa stabilisce che l’ARIF assicuri la presenza costante di squadre operative sul territorio per l’attività di avvistamento, spegnimento e bonifica degli incendi sulla base delle indicazioni dei propri funzionari e dei Carabinieri Forestali.
“Un compito fondamentale – incalza il consigliere pentastellato – soprattutto considerando che spesso l’attività di controllo da parte della Polizia Locale non è sufficiente a prevenire gli incendi, anche in considerazione della carenza di uomini e risorse che lamentano i Comuni. Per questo – prosegue – è più che mai necessario sapere se l’ARIF stessa, il Corpo Forestale dello Stato dall’Arma dei Carabinieri e i Vigili del Fuoco abbiano a disposizione mezzi e personale sufficienti a svolgere in modo adeguato le attività di presidio del territorio, di avvistamento incendi e di intervento in caso di incendio. È fondamentale che tutti noi possiamo conoscere la reale situazione e sollecitare la Regione ad adottare il prima possibile tutti i provvedimenti necessari per garantire la sicurezza di residenti e turisti e la salvaguardia dei nostri boschi.
L’obiettivo – conclude Galante – è verificare se il complesso meccanismo previsto per l’intervento e la messa in sicurezza delle zone colpite dagli incendi sia fluido o comporti in sé intoppi ed ostacoli che possano compromettere la salute dei cittadini”.
“L’emergenza incendi che sta colpendo il Salento e zone del Foggiano deve essere affrontata nella commissione regionale Antimafia perché spesso, e purtroppo, dietro la devastazione di aree protette e di pinete c’è la mano criminale dell’uomo”.
Lo dichiara il presidente de La Puglia con Emiliano, Paolo Pellegrino, commentando l’aumento nelle ultime settimane degli incendi che stanno interessando vaste porzioni del territorio regionale.
“Il problema è dedicato ed ampio e, proprio in virtù di queste valutazioni – annuncia Pellegrino – chiedo al presidente della commissione Antimafia, Rosa Barone, di iscrivere questo punto all’ordine del giorno della prossima seduta per intercettare delle misure e delle azioni che possano essere di supporto alle iniziative regionali già attivate sul fronte della prevenzione e del contrasto.
Purtroppo la mano irresponsabile, e spesso dolosa, continua a causare incendi, anche di vaste proporzioni, che provocano danni irreversibili mettendo a rischio un intero sistema: la sicurezza dei cittadini e dei centri abitati, la tenuta dei nostri ecosistemi, la lotta ai cambiamenti climatici e la tenuta idrogeologica dei nostri territori”.
“Brucia il Sud Italia, ma brucia soprattutto la Puglia – aggiunge Pellegrino – per colpa di soggetti senza scrupoli che sperano di arricchirsi sulle ceneri di questa devastazione.
Non dimentichiamoci che proprio Legambiente in un rapporto di qualche settimana fa ha scattato una fotografia impietosa sull’emergenza incendi dello scorso anno.
Nel 2016 sono andati in fumo più di 27mila ettari di boschi e aree verdi, per colpa di 4.635 incendi (tra dolosi e colposi), con un raddoppio dei casi rispetto al 2015. La conta complessiva dei danni ogni anno allunga questo bollettino di guerra che, come rappresentanti delle istituzioni, abbiamo il dovere di contrastare”.
INCENDI BOSCHIVI, ORDINANZE INOSSERVATE E VIGILANZA INSUFFICIENTE
L’Italia brucia e con essa anche eventuali responsabilità.
L’annoso problema della soppressione del Corpo Forestale dello Stato, passato ai Carabinieri e, un’esigua sua parte, ai VVFF, ha fatto sì che professionalità importanti si perdessero così come si stanno perdendo ettari di bosco che ogni giorno, in questa rovente estate, vanno in fumo.
La scellerata riforma, che doveva servire a ridurre le forze di polizia per “razionalizzare le spese dello Stato”, ha sortito solo l’effetto di sacrificare l’unico corpo di polizia ambientale specializzato lasciando scoperte vastissime aree che, a causa di gente senza scrupoli e irresponsabile, sono devastate da innumerevoli incendi.
A mio avviso – afferma Giuseppe Albanese, responsabile cittadino del Dipartimento Ambiente di Andare Oltre Lecce – la responsabilità degli incendi, che quest’anno si susseguono giornalmente, è da ricercarsi non solo negli atti criminosi dei piromani ma anche, in parte, nelle azioni dello Stato.
La Riforma Del Rio, che ha provato senza alcun risultato ad abolire le province, le ha solo depauperate di importanti risorse finanziarie con la conseguenza di mancati interventi di pulizia delle sterpaglie sui cigli delle strade provinciali.
Occorre rendere esecutive le ordinanze comunali – continua Albanese – che impongono a tutti i proprietari di terreni incolti di provvedere ad eseguire la pulizia e la manutenzione dei campi, in ambito urbano ed extraurbano, affinché possano essere evitati pericoli di incendi e, quindi, si possa tutelare l’ambiente e l’incolumità dei cittadini. Come Andare Oltre Lecce ci rendiamo disponibili ad affiancare il nuovo assessore al ramo per identificare le aree di maggiore criticità presenti nel nostro territorio.
Altra nota dolente – conclude Albanese – è la mancanza di personale volontario che possa essere da supporto alle Istituzioni e ai VVFF non solo negli avvistamenti degli incendi boschivi, che se presi in tempo si riuscirebbe a frenare la loro furia distruttiva, ma anche nel rispetto delle ordinanze di cui sopra.
Il problema è che, in Puglia, e in particolar modo nel Salento, i volontari già formati dalle Province, le famose GEV (Guardie Ecologiche Volontarie) previste dalla Legge Regionale n.10/2003, frutto di diversi corsi istituiti e seguiti negli anni, ci sono eccome ma, a differenza di altre regioni come Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Piemonte, dove da anni sono delle figure importanti nell’ambito della vigilanza ambientale, da noi sono tenute in attesa a causa delle lungaggini burocratiche e del rimpallo tra province, che non conoscono quali dovrebbero essere le competenze di questi volontari, e regione che, ritenendo questo argomento, forse, di poco conto, non si esprime sulla questione. Siamo a conoscenza che, sul territorio, molte sono le associazioni, di cui fanno parte le GEV, che continuano a chiedere informazioni agli enti preposti senza ricevere risposte chiarificatrici. Anche di questa questione Andare Oltre Lecce si fa portavoce e chiede un supporto fattivo alla nuova amministrazione.