LA POESIA COME IDENTITA’ CULTURALE DI UNA COMUNITA’ / LA PRESENTAZIONE DELLA RACCOLTA “IL GIARDINO DEL BISOGNO” DI LINO MANCA, EDITA DA IL RAGGIO VERDE’, A SAN PIETRO IN LAMA SABATO 1 LUGLIO
di Stefano Donno_______ Si intitola “Il giardino del bisogno” la nuova raccolta di versi di Lino Manca (nella foto), edita da Il Raggio Verde, che sarà presentato a San Pietro In Lama sabato 1 luglio, alle ore 19, nella sala conferenze della Biblioteca Comunale “Salvatore Tramacere”, in piazza del Popolo.
Interverranno il professor Antonio Marzo, Marcello Buttazzo, Francesco Pasca, la giornalista Antonietta Fulvio direttrice della collana. Coordina la serata il giornalista Simone Liaci.
Letture a cura dell’associazione culturale “Teatro Valle della Cupa Monteroni” sulle musiche della chitarrista Andreina Capone.
La poesia di Lino Manca è una struggente e lirica descrizione dei trascorsi contadini, con le zolle marroni cariche di rosso sangue: radici che affondano in una vivida terra di ancestrali e radicali vicende, di tracciati biografici e visioni nitidissime. Lino è molto attento al paesaggio, distillato nella sua purezza primigenia. Luoghi da respirare acutamente e da bere a piene mani.
Il suo paese natio, San Pietro in Lama, campeggia in tutto il suo essenziale sfavillio di contrada di periferia, da traversare sempre con lo sguardo fiero e aguzzo e con il pensiero pertinace. (…) Lino Manca è un poeta dell’amore, composto e scomposto in tutte le sue varianti.
È un poeta della dolcezza, sa abbracciare e consolare gli esseri viventi, sa piangere l’assenza, sa colmare la presenza. La copertina del volume è impreziosita dall’opera dell’artista Luigi De Giovanni.
Nato il 13 marzo 1947, Lino Manca da sempre è appassionato di poesia, arte e musica. Per lui il bisogno è riempire il proprio cielo di capacità. Nel lungo impegno come insegnante nei doposcuola comunali e successivamente come impiegato comunale ha organizzato tribune per l’altro organizzando rassegne teatrali e musicali.
Nel 2008 esce per i tipi di Lupo editore la sua prima raccolta di poesia intitolata “Ocra”. Ama comporre le sue poesie, rigorosamente su carta, posizionata su un cavalletto perché per lui scrivere versi equivale a dipingere non solo stati d’animo ma anche luoghi e atmosfere, parte integrante dell’identità culturale di una comunità.
