BUIO FITTO SUL CENTRODESTRA / DIREZIONE CASARANO
(g.p.)______Lui, da politico consumato, elude proprio la questione, nel post su ‘Facebook’ pubblicato un’ ora fa. Si consola con i risultati di alte città d’ Italia: “Gli elettori stanno tornado a guardare al centrodestra! È questo il dato del turno di ballottaggio di ieri che ha premiato i candidati sindaci dove ci siamo presentati uniti prima del voto e non dopo, con inciuci e inganni.
Facciamo tesoro di quanto gli elettori ci hanno detto nelle urne: uniamo il centrodestra iniziando da una legge maggioritaria e un programma credibile e vincente.
Direzione Italia, infine, è contenta di aver contribuito alla vittoria di Genova, così come di tanti altri Comuni, specie al Sud dove il nostro partito, nato solo 5 mesi fa, ha ottenuto numeri a due cifre”.
Sarà. E Direzione Italia sarà pure nata da cinque mesi, ma lui fa politica da quarant’ anni. Lui è l’ erede e il nuovo interprete di un potere vero, rinchiuso nel triangolo Taranto- Brindisi – Lecce e grande Salento intro.
Negli ultimi cinque mesi, è stato abbandonato da molti dei suoi, ‘riposizionatisi’ presso altri partiti del centro – destra.
Poi, lasciando stare le mire nazionali, che comunque non ha dimenticato, da quando, nonostante la sconfitta contro Nichi Vendola, si era accreditato come delfino di Silvio Berlusconi, è nel Salento che il suo sistema di potere consolidato fa testo.
Beh, ha incassato prima il fallimento di Brindisi, con la sua Carluccio costretta alle dimissioni, dopo un anno di nulla, eccetto le polemiche e i litigi.
Poi, ieri, ha subito le batoste di Taranto e di Lecce.
E lasciamo stare gli altri centri minori, andati allo stesso modo: solo a Casarano, ha vinto il suo candidato.
Ma ovviamente è Lecce che brucia, ovviamente è Lecce che lo mette in maggiore difficoltà, in una posizione difficile di debolezza politica che non aveva mai avuto.
Qui ha imposto egli stesso per designazione diretta il suo incredibile, estemporaneo candidato, contraddicendosi nei fatti nella sempre sostenuta posizione di scegliere i candidati di coalizione con le primarie. Mortificando alcuni nomi, Saverio Congedo per primo, che certo sarebbero stati più credibili, del privilegiato dalla partitocrazia e politicamente da lui in primo luogo, presentato come esponente della società civile. Scommettendoci in prima persona.
E ora in molti altri, a cominciare dagli alleati forzisti, alcuni dei quali avevano elogiato la sua scelta, con benedetta fanciullezza, mentre altri avevano solo fatto finta di crederci, pur non osando contrastarla, e altri che l’ hanno osteggiata, pur senza rompere con lui, gli presenteranno il conto, nella ridistribuzione del sottobosco del potere.
Potrà pagare una posta tanto salata?
Una sconfitta così rovinosa?
Quanto lo sosterranno ancora le alleanze trasversali, gli interessi economici, le manovre politiche che ancora ruotano intorno a lui?
I prossimi mesi saranno decisivi per l’ ultimo sistema di poter democristiano rimasto in Puglia, in Italia, certo qui nel Salento, incalzato dal modello Emiliano del Pd, e dalla sfida sempre aperta e presumibilmente molto più forte di questo passaggio amministrativo, in visa delle politiche, del Movimento Cinque Stelle.