INAUGURATO IERI CON DUE MOSTRE / UN “Museo del Progetto” PER “ossigenare l’ arte contemporanea”. E TARANTO FA ‘CRAC’ PER APRIRSI A NUOVI SCENARI
di Mariagrazia De Giorgi______ E’ stato inaugurato ufficialmente ieri, venerdì 9 giugno, il CRAC Puglia- Centro di Ricerca Arte Contemporanea, situato a Taranto, nell’ex Convento dei Padri Olivetani, del XIII secolo, in Corso Vittorio Emanuele II 17.
Il progetto, sotto la direzione di Roberto La Carbonara, critico e docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce; dell’artista Giulio De Mitri e degli storici dell’arte Bruno Corà e Renato Barilli, nasce per iniziativa della Fondazione Rocco Spani, impegnata da tempo nell’ambito della didattica museale e dell’infanzia.
L’intento di questo contenitore culturale e artistico è alquanto diversificato, in quanto si propone di documentare l’arte, creare un archivio, una collezione con le rappresentanze più importanti del Novecento, oltre ed essere ciò che è in questo momento: l’inizio del primo archivio storico nazionale del progetto dell’artista e dello studio preparatorio. La finalità è dunque quella di concentrarsi dando dapprima risalto al processo, successivamente alla visione dell’opera che agisce sull’ambiente naturale e sociale del territorio.
Il direttore artistico Roberto La Carbonara nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione ha sottolineato che, sebbene possa sembrare apparentemente contraddittoria, l’idea di un museo del progetto, in realtà esso può essere assimilato ad un acquario, al cui interno operano e collaborano artisti in grado di ossigenare l’arte.
Organizzare un museo del progetto significa costruire un museo liquido, cerare arte allo stato liquido, e se da una parte è presente l’immateriale e il pensiero, dall’altro c’è la forma che ferma le cose e gli da un senso.
Un’ inaugurazione doppia: una mostra-omaggio a “Pino Spagnulo, “Ritorno a Taranto“, a un anno dalla sua scomparsa; e una mostra intitolata “Lungo le acque del Bidente, Progetti e installazioni del parco sculture di Santa Sofia”, a cura di Renato Barilli, sui progetti e le immagini dedicate alla relazione tra spazio e opera, fornendo così esempi di intervento pubblico su scala nazionale e internazionale.
Inoltre il Museo ospita l’intera collezione dell’Archivio Storico Nazionale del Progetto d’Artista “PIANO EFFE”, già avviata nel 2015 con la presenza di disegni e progetti di artisti come Alviani, Beuys, Carrino, Spagnulo, Mainolfi ,Munari, Pascali Sordini, De Filippi.
Quest’ importante realizzazione si inserisce proprio nella città di Taranto, il cui tessuto sociale ed ambientale ha subito gli attacchi di politiche economiche sbagliate, di cui, purtroppo, si intravedono ancora oggi le profonde ferite. In quest’ottica, il Crac può dare alla città di Taranto una nuova linfa, permettendole di ripartire, e di aprire scenari nuovi sia a livello regionale, sia nazionale.