NOTE D’ ARTE / GLI ULIVI, E GLI ANZIANI DELLA NOSTRA TERRA NELLE FOTO DI BARBARA LUISI, IN UNA MOSTRA A LECCE, DOPO IL DEBUTTO DI NEW YORK
di Mariagrazia De Giorgi______
Il palazzo Vernazza ospiterà fino al prossimo 29 giugno 2017, una mostra intitolata AKT, Fotografie di Barbara Luisi, a cura di Manuela De Leonardis.
L’ artista ha presentato al pubblico la serie Vita Aeterna, progetto realizzato in Puglia tra Fasano e Brindisi nel 2015, per la prima volta in Italia dopo il debutto Newyorkese.
Barbara Luisi nasce a Monaco di Baviera, ma vive e lavora tra New York e Zurigo, il suo amore per la fotografia si rivela già a 17 anni, tanto da concentrare ogni sua energia per la ritrattistica, il nudo, lo still life e i notturni.
Bastano pochissimi cenni sulla biografia dell’artista per trovare un filo conduttore in tutte le sue mostre , a partire da Vita Aeterna, Nude Nature del 2007, Dreamland del 2014, e Fragilità 2013-2015, insieme ai nuovi scatti AKT_ Ageless Beauty del 2017.
“Gli ulivi sono carichi di gridi..” scriveva Federico Garcia Lorca in una sua celebre poesia, e fa riflettere come la fotografa, mai come oggi, abbia saputo cogliere attraverso i suoi lavori, la bellezza e la malinconia di due temi attualissimi come gli ulivi e gli anziani, l’oro della nostra terra, a volte bistrattati e umiliati.
Ancora non ci è dato sapere se la bellezza salverà “tutto” il mondo, ma di sicuro avrebbe potuto salvare la nostra Terra, se solo si fosse compresa e difesa quest’ infinita ricchezza.
Il contatto della pelle, le molteplici rughe e pieghe di corpi di età e razze diverse, che si abbracciano e si guardano teneramente, sospesi da una forte carica emotiva, bloccano il tempo e raccontano una storia; alla stessa maniera gli ulivi attorcigliati, ripiegati gli uni sull’altri, con i loro nodi e le loro cortecce segnate dal tempo, creano tra di loro inevitabili, profonde ed intime connessioni tanto da esprimere una ricerca ossessiva dell’anima, che riguardi la natura o l’uomo, a questo punto, poco importa.
La natura ha bisogno dell’uomo e l’uomo della natura, il bianco ha bisogno del nero e anche il suo contrario, ma soprattutto il giovane ha bisogno dell’anziano, perché quest’ultimo possa donargli la vita…
A rendere tutto più suggestivo, oltre ai veri protagonisti di una storia millenaria due installazioni sonore, che accompagnano gli scatti in bianco e nero.
E’ un piacere guardare questa mostra, non solo perché è bella, ma anche perché è una di quelle cose che facilmente si imprime nella mente, tanto da avere la certezza di non dimenticarla mai.