TEATRO APOLLO, EX CONVENTO AGOSTIANIANI E MURA URBICHE: LECCE RECUPERA ALTRI GIOIELLI, E SI FA ANCORA PIU’ BELLA. ADESSO PERO’ URGENTE UNA CONCRETA PIANIFICAZIONE DELLA GESTIONE DELLE ATTIVITA’
di Mariagrazia De Giorgi______
Dopo l’amarezza di non aver vinto, come capitale europea della cultura del 2019, Lecce riparte alla grande e lo fa recuperando complessi architettonici di enorme valore storico.
Primo fra tutti il Teatro Apollo, una della più importanti opere architettoniche della città, come è noto inaugurato il 3 febbraio 2017 alla presenza del presidente della repubblica Sergio Mattarella e del ministro dei beni culturali e turismo Dario Franceschini.
La struttura risale all’inizio del Novecento, e si presenta con un prospetto in stile neoclassico, composto da un’ architrave e da un imponente colonnato che, a sua volta, lascia spazio ad un ampio portico originariamente destinato ai botteghini in legno.
Una decina di giorni fa, invece, è stato il turno dell’ex convento degli Agostiniani e dell’attigua chiesa Santa Maria di Ognibene, che, assieme alle mura urbiche, rappresentano, per chi giunge da Nord, un imponente ingresso architettonico di tutto rispetto.
Il complesso, conosciuto anche come “Santa Maria di Ognibene”, è costituito, oltre che dal luogo di culto vero e proprio, dall’antico monastero degli Agostiniani Scalzi e da un giardino nel quale erano ubicate le strutture dei vecchi ambienti militari di servizio, già adibite a depositi.
L’ex complesso ospiterà prioritariamente l’Archivio storico cittadino ed un “Urban center”, mentre un’altra parte sarà destinata a centro della cultura giuridica.
E’ di ieri giovedì 1 giugno, invece, l’apertura delle mura urbiche, la cinta muraria eretta per difendere la città dagli attacchi dei Turchi, all’epoca dell’imperatore Carlo V D’Asburgo. Finalmente quest’imponente opera architettonica è stata riconsegnata alla fruizione dei cittadini leccesi e non solo.
L’auspicio è quello che, attraverso tali recuperi artistici, non solo si sia provveduto alla riqualificazione del patrimonio storico- artistico e urbano – ma che ci si occupi realmente della fruizione di questi contenitori che, opportunamente gestiti ed organizzati, potrebbero offrire nuove ed eccezionali occasioni di crescita culturale.
Il timore che il Teatro Apollo e lo stesso ex convento degli Agostiniani, dopo le recenti inaugurazioni possano chiudere i battenti, è molto forte, perché prima delle inaugurazioni sarebbe stato auspicabile pianificarne le attività e la conseguente gestione.
Come cittadini che amano fortemente la propria città e come Leccesi amanti dell’ arte e della cultura, ci auguriamo che tutto ciò possa essere realmente concretizzato!