NOTE D’ ARTE / I ‘PECCATI CELATI’ DI GIUSEPPE ZILLI, UNO DEGLI ESPONENTI PIU’ ORIGINALI DEL PANORAMA PUGLIESE
di Mariagrazia De Giorgi ______
Anche quest’anno si è rinnovato l’appuntamento con l’Artigianato d’Eccellenza, la mostra-mercato dal 19 al 21 maggio a Lecce, nella suggestiva Chiesa di San Francesco della Scarpa, con la presenza di nomi importanti dell’artigianato d’autore. L’ideatrice Maria Lucia Seracca Guerrieri Portaluri ha riconfermato il successo della manifestazione, organizzando un elegante connubio di prodotti di altissima qualità per materiali e creatività all’insegna del Made in Italy.
In questo contesto è stata, inoltre allestita la mostra dell’artista Giuseppe Zilli, “Peccati celati”, curata da Lorenzo Madaro e Brizia Minerva. Zilli è sicuramente uno degli artisti più originali nel panorama contemporaneo pugliese e la sua attenzione investe aspetti creativi diversificati: pittura e scultura si fondono insieme quasi a voler ribadire il concetto di unicità, mai invadenti e capaci di lasciare un velo di mistero.
Questo è il caso di “Peccati celati”, sette tele di grande formato e sette sculture in ceramica e pigmenti, il tema della mostra ripercorre, ineccepibilmente, il libro “I vizi capitali e i nuovi vizi di Umberto Galimberti”.
Nulla viene lasciato al caso, tutto ha un ruolo fondamentale, dalla scelta dei colori ai materiali, tutto richiama una simbologia che ben rappresenta i sentimenti umani che, talvolta, possono portare alla distruzione dell’anima L’ira offusca la mente e il cuore e fa diventare tutto nero, tanto che Zilli decide di rappresentare dei serpenti che mangiano il proprio cuore, alla stesso modo in cui l’uomo può non controllare più le proprie azioni quando rabbia e orgoglio lo soffocano.
L’accidia è blu, come il mare… profondo! Puoi solo perderti nell’infinito ma non puoi ritrovarti, non puoi risalire, perché l’accidia è più forte di tutto, di qualsiasi altra passione e pulsione!
L’invidia ha il colore verde acido, si ha vergogna di provare un sentimento del genere, ma è una gabbia che l’essere umano si impone e dalla quale non si può mai fuggire.
La superbia è come il fiore più bello, è un trofeo, un contenitore di pensieri senza fondo, è il colore rosso, è pronto ad esplodere, dimostrando così la propria superiorità. E’ il peggiore dei sette vizi capitali, poiché radice di ogni altro peccato.
L’avarizia è come un grande salvadanaio dove accumulare e mai far uscire ciò che si raccoglie, ed è qui che risiede il piacere degli avari: “verde vivo” da fare invidia.
La gola è rappresentata con una grande lenticchia color tabacco che rimanda alla tradizione di buon auspicio; abbandono ed esagerazione al posto della modestia e del controllo di sé.
La lussuria non è solo quella sessuale, è poter concedersi un bagno nella propria vasca, ha le sembianze di una testata di un letto, è un cedimento della testa e del corpo che porta all’indifferenza e negazione dell’amore. Una ricerca attenta, capillare in grado di mettere a fuoco le diverse anime dell’essere umano: tutto ciò e non solo, si può trovare in questa originalissima esposizione!