ITALIA______
MILANO – Sono stati assolti con formula piena Paolo Cantarella e Giorgio Garuzzo, rispettivamente ex ad e ex presidente di Fiat Auto, accusati di omicidio colposo nel processo con al centro dieci casi di operai morti per forme tumorali provocate dall’esposizione all’amianto dopo aver lavorato nello stabilimento dell’Alfa Romeo di Arese (Milano). Il Tribunale ha assolto anche altri 3 imputati, ex manager Alfa Lancia. La figlia di un operaio morto ha gridato “vergogna”. La sentenza di assoluzione emessa oggi dal giudice della nona sezione penale, Paola Braggion, è in linea con i recenti verdetti del Tribunale milanese (di altre sezioni e altri giudici) che hanno assolto manager di grandi imprese che erano imputati per omicidio colposo e lesioni colpose per casi di lavoratori morti o ammalati per mesotelioma o altre forme tumorali dopo essere stati esposti senza misure di prevenzione, secondo l’accusa, all’amianto.
ITALIA______
POMEZIA – Presenza record di diossine e furani nelle immediate vicinanze dell’incendio alla Eco X di Pomezia. Arpa Lazio ha comunicato oggi che il giorno 5 e 6 maggio le rilevazioni indicavano una percentuale di concentrazione di diossine e furani di 77,5 picogrammi per metro cubo, a fronte del limite di 0,1 picogrammi per metro cubo indicato dall’Oms: oltre settecento volte la soglia di rischio per la salute. La concentrazione di benzopirene, l’unico idrocarburo policiclico aromatico normato, è risultata invece di nove nanogrammi per metro cubo, anche questo superiore al valore limite annuale pari a 1 ng/m3. Le concentrazioni di policlorobifenili (PCB) per i quali non è stabilita la concentrazione di riferimento sono risultati sensibilmente superiori a quelle rilevate normalmente in aria. Migliorano invece il livelli di Pm10. Il 10 maggio la concentrazione era di ventotto microgrammi per metro cubo sulla Via Pontina Vecchia e di ventitré microgrammi per metro cubo a Pomezia. L’Arpa conferma che “le concentrazioni di Pm10 stanno tornando ai valori caratteristi stagionali della qualità dell’aria anche nelle immediate vicianze dell’incendio”.
MONDO______
WASHINGTON – “E’ meglio che James Comey speri che non vi siano ‘registrazioni’ delle nostre conversazioni prima che si metta a dare notizie alla stampa”. E’ questa minaccia che Donald Trump rivolge oggi, attraverso Twitter, all’ormai ex direttore dell’Fbi. Un tweet, sottolineano i media americani, che potrebbe segnare una svolta clamorosa nella già complessa vicenda, dal momento che alluderebbe alla possibilità che Trump registri le sue conversazioni nello Studio Ovale. Un’abitudine che fu fatale a Richard Nixon, il presidente travolto dal Watergate, che già è stato evocato più di una volta dopo il licenziamento di Comey, perché anche lui, nel tentativo di bloccare l’inchiesta che gli costò la presidenza, licenziò il procuratore speciale nel 1973. Comunque nel tweet Trump non ha fornito altri dettagli che possano confermare l’ipotesi che lui registri i colloqui alla Casa Bianca.
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