OTTAVO GIORNO DI DIGIUNO PER GIUSEPPE SERRAVEZZA
(g.p.)______Giuseppe Serravezza è a casa, a Casarano e prosegue il digiuno totale, monitorato dai medici del suo reparto di Oncologia che gli sono costantemente a fianco. Prosegue con la sola terapia di reidratazione tramite flebo. Permangono le ragioni già pubblicamente espresse alla base del suo gesto di protesta e rinnova l’invito alla Politica di gettare un ponte tra centralità del Governo e le istanze del territorio.
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha fatto sapere che si recherà in giornata presso l’abitazione del dr Serravezza. Una visita fortemente voluta dai tanti amici e volontari che, notte e giorno, stanno manifestando davanti all’ospedale di Casarano e presso l’abitazione dell’oncologo. Tanti i messaggi di solidarietà da tutta Italia che continuano ad arrivare, nella speranza che l’oncologo possa quanto prima porre fine a questa sua estrema azione di protesta, in attesa di segnali concreti da parte del Governo per la riapertura del dialogo sulla realizzazione del gasdotto Tap a San Foca.
Al Governo: c’è un Uomo, un oncologo, che sta rischiando di morire per difendere la popolazione, i cari dei suoi pazienti già morti di tumore, di quei tumori causati dall’inquinameno ambientale dovuto alle emissioni di Cerano, di Colacem di Ilva e di tutti gli Ecomostri che Voi avete autorizzato, per tutti i limiti ambientali che Voi avete permesso di sforare, per le leggi create da voi e sempre da voi raggirate in nome degli sporchi interessi economici. Quell’uomo si sta lasciando morire per difendere i cari delle persone che Voi avete ammazzato.
A Tap: la vostra finta attenzione verso pochi alberi è l’ennesimo insulto di fronte all’indifferenza per un Uomo che rischia la sua vita chiedendovi di andar via!
Oggi le autobotti non sono passate per dare l’acqua agli alberi, in segno di solidarietà al Dott. Serravezza e a tutte le altre persone che hanno deciso di privarsi del cibo per fermare un’opera inutile e dannosa: il prof. Pati Luceri di Martano, Boris Tremolizzo di Cannole, Tiziano Cozzolino di Casarano e Silvia Starace di Lecce.
“Il parere della Commissione tecnica VIA potrebbe essere stato interamente viziato da un errore di valutazione ab origine” lo dichiara il consigliere regionale M5S Antonio Trevisi in seguito alla risposta fornita dall’assessore Curcuruto nel corso della seduta consiliare odierna, ad una interrogazione presentata dallo stesso consigliere cinquestelle. L’assessore regionale ha infatti confermato la validità delle obiezioni sollevate dal M5S in merito alla presenza della Posidonia oceanica nella zona di passaggio del microtunnel TAP che pertanto potrebbe rientrare tra gli indirizzi di tutela previsti dalla Direttiva Habitat.
L’assessore regionale Curcuruto ha anche fatto sapere che, in seguito a questa interrogazione, la Regione Puglia ha già affidato all’ARPA Puglia il compito di svolgere specifiche indagini volte a definire lo stato di qualità delle Fanerogame marine presenti nell’area di interesse al fine, nel caso, di procedere all’adozione di idonee misure a salvaguardia dell’ambiente e conformi agli indirizzi di tutela previsti dalla Direttiva Habitat che dispone che proprio laddove vi è una regressione dell’habitat (“presenza sporadica della Posidonia” come dichiarato dalla stessa TAP) è necessaria un’attenta valutazione degli impatti sulla Posidonia provvedendo ad idonee misure di salvaguardia.
“Come sostenuto nella nostra interrogazione – dichiara soddisfatto Trevisi – anche l’Assessore ha confermato che le piccole chiazze residuali di Posidonia, censite dalla stessa TAP nell’area interessata dalla realizzazione del gasdotto, sono indicazione dello stato di regressione della Posidonia, probabilmente presente anche in tutto il fondale circostante. Pertanto anche se i valori di ricoprimenti non permettono di confermare la presenza di vere e proprie praterie, vista la conservazione di alcuni patch è un dovere cercare di ripristinare la connettività della Posidonia come previsto dalla “Direttiva Habitat”.
Habitat che invece rischierebbe di essere defintivamente compromesso laddove, nel corso della fase di costruzione dell’exit point del microtunnel, si ponessero in essere una serie di azioni quali risospensione di sedimenti, scarichi inquinanti delle navi che produrranno un’alterazione fisica del fondale, un aumento della torbidità e il rilascio di sostanze contaminanti.
Tutti questi fattori – conclude – anche se valutati dalla società TAP “di carattere locale, di durata temporanea e di bassa intensità”, considerati complessivamente potrebbero generare un impatto cumulativo rilevante nella zona interessata.”
“Senza la nostra interrogazione, il Governo regionale non avrebbe nemmeno saputo dell’inserimento nella rete nazionale dei gasdotti del progetto del gasdotto Eagle LNG. Siamo alla sagra dell’assurdo.”
Lo denuncia il consigliere regionale M5S Gianluca Bozzetti commentando la risposta dell’assessore Santorsola ad una interrogazione presentata dallo stesso consigliere brindisino in merito all’Inclusione del gasdotto Eagle LNG, in progetto tra l’Albania e L’Italia, nella Rete Nazionale dei Gasdotti.
Nella risposta l’assessore ha evidenziato come non ci sia stato un coinvolgimento appropriato da parte del MISE in relazione a detto elenco “a causa di riferimenti obsoleti o errati per la trasmissione”.
Affermazioni gravissime secondo Bozzetti: “Ci si è accorti solo dopo due anni che al Ministero dello Sviluppo Economico non avessero contatti aggiornati dell’assessorato regionale all’Ambiente? Dovremmo chiedere al Presidente Emiliano di scrivere sui social anche il numero dell’assessore Santorsola, magari in questo modo si scongiurerebbe il rischio di avere tre gasdotti in Puglia senza che nessuno in Regione ne sia stato informato.”
Nella risposta si specifica poi che i gasdotti TAP ed Eagle LNG “non possono che intendersi in chiave alternativa piuttosto che additiva/cumulativa” ma che in astratto, l’opzione di un interconnector quale appunto sarebbe l’Eagle, potrebbe risultare “preferibile rispetto ai competitor”.
“Non si tratta di preferire un gasdotto ad un altro – prosegue Bozzetti – lo ribadiamo con forza, l’unica battaglia sensata che la Regione Puglia deve portare avanti è quella di non far arrivare alcun gasdotto sulle nostre coste. L’Italia non ne ha bisogno, la Puglia non ne ha bisogno. Auspichiamo, quindi, che l’assessorato all’Ambiente e il presidente Emiliano sulla questione diano delle direttive precise anche per il futuro, così da evitare brutte sorprese ai pugliesi. Ci auguriamo dunque – conclude – che adesso la Regione prenda una posizione, dal momento che la parte procedimentale è ancora in una fase embrionale e agisca in tutte le sedi opportune. Non si ripetano gli errori macroscopici dovuti a superficialità, disinteresse e lassismo che oggi per oggi stanno condannando la nostra regione a dover fare i conti con il gasdotto TAP”.