ITALIA______
ROMA – “A noi come ufficio non risulta nulla per quanto riguarda presunti collegamenti obliqui o inquinanti tra ong o parti di esse con i trafficanti di migranti. Nessun elemento investigativo”: lo ha detto il procuratore di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, in Commissione Difesa del Senato, dopo le dichiarazioni del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, che aveva detto: “A mio avviso alcune Ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti e so di contatti. Un traffico che oggi sta fruttando quanto quello della droga”. Secondo Giordano invece ci sono ong più collaborative con l’autorità giudiziaria e altre meno, ma ciò “non l’abbiamo mai interpretato come un ostacolo alle indagini, ma come un atteggiamento ideologico, una sorta di coerenza, loro sono a favore del migrante non a favore della polizia”.
ITALIA______
PALERMO – È morto Valentino Parlato. A dare l’annuncio in un post su Facebook Ritanna Armeni. Nato a Tripoli, in Libia, il 7 febbraio 1931, comunista per tutta la vita, ha militato nel Pci fino all’espulsione nel 1969 e fu tra i fondatori de Il Manifesto. “Per ora ci fermiamo qui, abbracciando forte la sua splendida famiglia e tutti i compagni che, come noi, l’hanno conosciuto e gli hanno voluto bene” lo ricorda il suo giornale. Di origini siciliane, fumatore accanito – nelle foto che lo ritraggono nella redazione del Manifesto è sempre circondato da una nuvola di fumo – dopo gli inizi all’Unità e poi a Rinascita cominciò nel ’69 la sua avventura nel Manifesto, sin dal primo numero con Luigi Pintor, Aldo Natoli, Luciana Castellina e Ninetta Zandegiacomi. Ne è stato direttore, spesso anzi condirettore secondo l’abitudine del Manifesto, molte volte tra il 1975 e il 2010. Nel 2012 è stato l’ultimo dei fondatori a lasciare il giornale-partito.
MONDO______
CARACAS – E’ sempre piu’ alta la tensione in Venezuela, dove il presidente, Nicolas Maduro, ha avviato il processo per scrivere una nuova Costituzione, “stavolta del popolo, e non dei partiti politici”; e l’opposizione parla di colpo di Stato e ha chiesto ai venezuelani di “ribellarsi”. Dopo un’ennesima giornata di marce contro il governo, coincise con la giornata del Primo Maggio, Maduro ha avviato il processo per riformare la Costituzione: dinanzi a migliaia di sostenitori riuniti nel centro di Caracas, Maduro ha promesso “un’Assemblea Nazionale Costituente chavista”, “per arrivare alla pace di cui il Paese ha bisogno, per sventare il colpo di Stato fascista e perche’ sia il popolo con la sua sovranita’ a imporre la pace, l’armonia e il dialogo nazionale autentico”.
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