IL PRIMO MAGGIO DELLA UIL
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il segretario generale della Uil di Lecce Salvatore Giannetto (nella foto) ci manda la seguente dichiarazione______
Sono trascorsi ormai nove anni da quando la crisi più devastante dall’ultimo conflitto mondiale ha cambiato gli scenari di vita di intere popolazioni.
Mentre prima di quella data il 1° Maggio era occasione di festa e di proposte per guardare con fiducia al futuro in termini di sviluppo e di occupazione, oggiAggiungi un appuntamento per oggi rischia di essere solo una triste elencazione di arretramenti di carattere economico e sociali, a partire dal nostro Paese, dal Mezzogiorno e dalla nostra provincia.
I segni di questa caduta di aspettative positive sono evidenti anche nel calo delle nascite della stessa popolazione salentina, che registra un – 7,4% e nell’abbandono dei percorsi scolastici fra i più giovani, basti solo ricordare il calo del 30% in meno di iscrizioni universitarie a Lecce nel corso degli ultimi dieci anni.
È saltato qualunque patto sociale a causa di un’incapacità delle classi dirigenti di delineare scenari e strategie di sviluppo di fronte ad una crisi che non è più ineluttabile come si crede.
Investimenti pubblici e privati, equità sociale e politiche giovanili sembrano rimaste retaggio solo di alcune organizzazioni come la Uil, la Cisl e la Cgil.
Il lavoro irregolare e precario nella nostra regione riguarda ormai 277 mila occupati e 4662 milioni di valore aggiunto sommerso, con un’evasione pari 2229 milioni di euro.
In assenza di una vera riforma dello stato sociale il precedente Governo ha proceduto ad eliminare i vecchi ammortizzatori delle crisi aziendali.
Non esistono più da questo anno né la cig ordinaria né quella straordinaria o la mobilità, per cui intere schiere di ex lavoratori dell’industria si troveranno davanti solo il baratro della disoccupazione dopo un’ indennità biennale decrescente ed inferiore alla vecchia.
Solo nel capoluogo salentino, vertenze importanti come quella della vecchia manifattura dei tabacchi (Bat), a partire da maggio, vedrà i 100 operai, tutti giovani, terminare la Cig senza alcuna alternativa di lavoro.
L’impennata del 7,7% della Cassa integrazione relativa al primo trimestre dell’anno nella nostra provincia, è seconda in Puglia solo alla provincia di Foggia.
Per il Salento lo smantellamento dei sostegni al reddito significheranno nel 2017 ben 4000 unità senza più reddito.
A fronte dell’incremento della povertà finora non si registra alcun effettivo aiuto né da parte del Red regionale, che stenta a partire e che è ormai approvato da due anni circa, né dal Rei che il Governo ha appena varato a sostegno anch’esso dell’inclusione attiva degli esclusi e delle famiglie più povere con stanziamenti del tutto insufficienti.
L’ente Provincia è fra i più indebitati d’Italia a causa di una contraddittoria ed incompleta riforma e molti comuni salentini stentano ad assicurare stipendi e servizi essenziali.
Un 1° Maggio 2017 quindi all’insegna della rassegnazione e della sfiducia?
Noi crediamo di no! E non solo per l’ottimismo della volontà, ma perché vi sono risorse inutilizzate, a partire da quelle dei Por 2014-2020, assegnate a questo territorio per l’industria, il turismo, la cultura e le strutture socio-sanitarie, che una nuova classe politica territoriale e funzionariale potrebbe sfruttare, se solo si riprendesse un dialogo fattivo fra le parti ed una collaborazione leale, se solo si superassero in alcuni casi colpevoli ritardi burocratici.
Segnali di incoraggiamento anche se insufficienti, sono rilevabili nell’inversione di tendenza nella delocalizzazione del Tac, nella vitalità persistente del nostro turismo e del settore agroalimentare, nel fermento culturale che caratterizza il nostro territorio e nella storica densità del nostro artigianato.
Abbiamo il dovere e la possibilità, a partire dal comune Capoluogo che si appresta a rinnovare il proprio Consiglio comunale, di offrire sedi qualificate per proiettare idee e progetti credibili sul territorio, capaci di ridare forza e slancio alla parte migliore della nostra economia e della nostra popolazione.
Buon Primo Maggio a tutti
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