MOLESTIE SESSUALI, BUGIE E FOTO. ARRESTATO UN LECCESE
(g.m.)______Molestie sessuali. Questa l’ accusa per cui questa mattina un uomo leccese di 43 anni, di cui gli inquirenti non hanno diffuso le generalità, ma solo la foto segnaletica che pubblichiamo, è stato arrestato e posto ai domiciliari.
I fatti in questione cominciano la sera del 4 aprile scorso, quando gli agenti delle Volanti della Questura di Lecce erano intervenuti presso una libreria del centro dove un vigile urbano aveva fermato un uomo, successivamente identificato appunto per il 43enne leccese arrestato oggi, indicato da due ragazze come l’autore di molestie nei confronti di una di loro.
Per questo le due ragazze lo avevano inseguito per strada, attirando l’attenzione del vigile urbano che aveva provveduto a fermarlo ed a chiedere l’intervento di una Volante.
Gli operatori procedevano così all’identificazione del fermato, il quale aveva con sé una macchina fotografica, a suo dire, utilizzata per l’ hobby della fotografia, e dichiarava di aver fotografato, poco prima, una ragazza all’interno di una libreria, solo dopo averle chiesto il consenso. Di fatto però aveva già cancellato le foto scattate.
I fatti raccontati agli Operatori di Volante, venivano confermati nella denuncia – querela sporta dalla vittima, una 23enne, la quale ha raccontato di essere stata avvicinata da un uomo che le chiedeva di poterle fotografare la felpa con il logo di Harry Potter. Non vedendo nulla di male, la ragazza acconsentiva e veniva condotta dal sedicente fotografo in una zona più appartata della libreria. Da subito, tuttavia, il soggetto le era sembrato invadente. Prima le aveva fotografato la bocca, ponendo durante vari scatti, la sua mano sul mento di lei, costringendola ad aprire la bocca con la forza e nel frattempo le scattava le foto con l’altra mano, approfittando del fatto che la ragazza avesse le spalle appoggiate alla libreria e vi era poco spazio per divincolarsi, tanto che lei si vedeva costretta a dargli un morso per respingerlo.
Alla reazione della vittima, il molestatore si allontanava per pochi passi e le scattava delle foto a figura intera per poi avvicinarsi di nuovo, sollevandole la felpa e sfiorandola nelle parti intime.
Dopo di ciò, si allontanava per osservarla meglio e poi si riavvicinava per toccarla. A questo punto, la ragazza in preda al panico, scappava verso una sua amica.
Il molestatore aveva quindi scelto un ambiente “protetto” come può essere quello della libreria, luogo generalmente frequentato da ragazzi, luogo dove nessuno si aspetta di trovarsi in simili circostanze. Peraltro, il fermato, in passato è stato già indagato per essersi reso responsabile di fatti analoghi messi in atto sempre in luoghi “protetti”.
In particolare, poco più di un anno fa, era stato denunciato per uno stesso comportamento, consumato nei pressi di un Istituto scolastico, nei confronti di una ragazza minorenne.
Category: Cronaca