PROBLEMI IN RUSSIA PER I TESTIMONI DI GEOVA

| 11 Aprile 2017 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. I Testimoni di Geova Puglia di mandano il seguente comunicato______

In questi giorni la Corte suprema russa sta decidendo se bandire i Testimoni di Geova dalla Russia. Il 15 marzo 2017 il Ministero della Giustizia ha presentato un’istanza alla Corte suprema della Federazione Russa con l’accusa di “estremismo” nei confronti del Centro Amministrativo dei Testimoni di Geova in Russia nell’intento di farlo chiudere. Se la Corte Suprema accoglierà quest’istanza le attività religiose verrebbero considerate illegali, i loro luoghi di culto potrebbero essere confiscati e gli oltre 170.000 testimoni russi potrebbero essere perseguiti penalmente per il loro impegno nelle loro normali attività religiose.

Accusati di “estremismo religioso” Le autorità russe stanno applicando in modo errato la legge federale contro le attività estremiste introdotta nel 2002 per combattere il terrorismo. Nel 2006 tale legge è stata modificata: la definizione di “estremismo” non include più l’istigazione alla violenza, ma solo “l’incitamento alla discordia […] religiosa”. Gregory Allen, uno degli avvocati che difende la libertà religiosa dei Testimoni in Russia, afferma: “Le autorità russe usano questa definizione poco chiara per tacciare di ‘estremismo’ qualunque credo religioso che non considerano ortodosso”. La sentenza potrebbe creare un precedente anche per altre minoranze religiose in Russia mettendo a repentaglio la libertà individuale.” Esperti per i diritti umani delle Nazioni Unite hanno definito l’iniziativa del governo russo “estremamente preoccupante”.

 

Vasilij Kalin, un rappresentante del Centro Amministrativo russo, ha dichiarato: “I Testimoni di Geova in Russia desiderano solamente essere liberi di adorare Dio. Da oltre 100 anni le autorità russe calpestano i diritti tutelati dalle loro stesse leggi, tra cui anche questo diritto. Ero solo un bambino quando Stalin mandò la mia famiglia in esilio in Siberia solo perché eravamo testimoni di Geova. Sarebbe triste e riprovevole se i miei figli e i miei nipoti dovessero trovarsi in una situazione simile. Non avrei mai pensato che nella Russia di oggi avremmo di nuovo corso il rischio di essere perseguitati per motivi religiosi”.

Per denunciare questo attacco alla libertà religiosa i Testimoni di Geova hanno lanciato in questi giorni una campagna a livello mondiale con l’invio di lettere di appello al Cremlino, ai funzionari della Corte Suprema, del Ministero della Giustizia e del Ministero degli Affari Esteri. David Semonian portavoce dei Testimoni dalla loro sede mondiale afferma: “È evidente che leggere la Bibbia, cantare e pregare con i propri compagni di fede non sono atti criminali. Speriamo che questa campagna mondiale spinga i funzionari della Russia a porre fine a questo trattamento ingiustificato nei confronti dei nostri compagni di fede!”.

Rappresentanti di molte ambasciate e organizzazioni per i diritti umani erano presenti all’udienza che è iniziata il 5 aprile. La Corte si riunirà nuovamente il 12 aprile.

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