MISURE DA ATTUARE SUGLI ULIVI ENTRO IL 30 APRILE: COSA DICE LA LEGGE E COSA FARE PER NON INCORRERE IN MULTE
di Eleonora Ciminiello________Negli ultimi giorni giorni si fa un gran parlare di cosa i contadini devono fare, per Legge, per impedire la diffusione del Philaenus Spumarius L., ovvero la sputacchina, il vettore individuato come il principale colpevole nel trasporto di Xylella F.
Non sono qui per dissertare sul tema xylella, né sul fatto che a tutt’oggi non siano stati prodotti dati utili a comprendere la questione del Disseccamento Rapido degli Ulivi nel suo complesso, né tanto meno dati che in maniera inconfutabile e senza ombra di dubbi, ovvero scientificamente, possano affermare che xylella sia l’Unica causa della condizione in cui versa il Salento. La ricerca è tutt’ora chiusa, così come limitati ad una cerchia ristretta ed intraregionale sono i centri analisi in cui è possibile eseguire le analisi.
Prescindendo quindi, da questo argomento vorrei soffermarmi sulle “voci” che circolano, riguardo le operazioni OBBLIGATORIE da effettuare sui propri ulivi, pena multe salate.
Il DGR 1999 “Misure Fitosanitarie per l’eradicazione e il contenimento della diffusione della Xylella Fastidosa” pubblicato sul BURP 148/2016 sostiene che:
“Il controllo (della sputacchina) debba essere eseguito entro il mese di aprile con mezzi meccanici attraverso lavorazioni superficiali del terreno. Le operazioni meccaniche effettuate in questo periodo, assolvono al compito di: eliminare gli stadi giovanili dell’insetto vettore; controllare le erbe spontanee infestanti; essere ripetibili nel tempo e agire con un bassissimo impatto ambientale perché non si utilizzano insetticidi e diserbanti; ridurre la popolazione del vettore ben prima che sia in grado di trasmettere il batterio.”
“Le operazioni meccaniche devono essere eseguite dai proprietari/gestori (privati o pubblici) delle superfici agricole non coltivate, delle aree di verde pubblico, lungo i bordi delle strade e lungo i canali. Pertanto i soggetti privati/amministrazioni pubbliche, proprietari/gestori/conduttori delle predette superfici, devono effettuare gli interventi agronomici su indicati con la stessa tempistica.”
“Rientra nelle buone pratiche agricole evitare, in qualunque periodo, di potare nei giorni immediatamente successivi a eventi piovosi, quando tutti i funghi responsabili di patologie xilematiche e disseccamenti dei rami, mostrano un incremento della produzione delle conidi e corpi fruttiferi, aumentando notevolmente la quantità di inoculo e conseguentemente l’esposizione a nuove infezioni micotiche.Inoltre è buona norma disinfettare gli attrezzi utilizzati per la potatura”.
I contravventori della Legge, quindi i soggetti sanzionabili sono ESCLUSIVAMENTE, coloro i quali non mettono in atto le lavorazioni superficiali del terreno.
La legge è quindi chiara e parla di lavorazioni superficiali che TUTTI devono mettere in atto e non solo i contadini privati: ANAS, i comuni, le provincie, proprietari di buona parte delle aree abbandonate, pagheranno la multa, visto che a tutt’oggi buona parte delle aree abbandonate non sono curate da loro in alcun modo da anni? Staremo a vedere, anche se finora, le prescrizioni e le sanzioni, per ciò che ne sappiamo, le hanno prese solo e soltanto i contadini comuni.
Ma andiamo avanti.Cosa si intende per lavorazioni superficiali? Le lavorazioni superficiali, per classificazione agronomica sono quelle che hanno una profondità inferiore a 20 cm.
Il medesimo DGR sostiene che “Il controllo delle erbe infestanti potrebbe essere attuato anche con la trinciatura”. Trinciature, sfalciature e sarchiature sono lavorazioni superficiali del terreno, che non danneggiano le piante ed impediscono al vettore di proliferare.
Le arature di contro, soprattutto, quando eseguite in prossimità della pianta, intaccano le radici dando libero accesso alla propagazione di patogeni, in particolar modo i funghi, come il verticillium, le cui spore possono essere presenti nel terreno. Nel video distribuito su infoxylella vengono consigliate: “lavorazione meccaniche superficiali (aratura, fresatura, trinciatura)”: non sarebbe il caso di rimuovere arature e sostituirle con le sarchiature proprio per evitare che la situazione peggiori e la propagazione dei funghi dilaghi? Scopi principali della sarchiatura sono la limitazione della perdita d’acqua per evaporazione e l’eliminazione delle malerbe mediante azione meccanica, nel pieno rispetto della legge quindi.
Studiosi e ricercatori che si stanno occupando del Complesso di Disseccamento Rapido degli Ulivi hanno stilato un vademecum che racchiude le buone pratiche agronomiche che in questo periodo ogni contadino dovrebbe eseguire per salvaguardare al meglio il proprio uliveto.
Il vademecum, denominato “Operazione da effettuare sull’ulivo per la salvaguardia delle specie autoctone” consiglia di:
- Evitare potature drastiche in qualsiasi stagione; disinfettare le ferite con rame pentaidrato e grassello di calce;
- Disinfettare tutta la chioma e tronchi con solfato di rame pentaidrato e grassello di calce all’1%;
- Irrorare tutta la parte legnosa della pianta, tronchi e rami, con solfato di ferro e grassello di calce (dosi per 100 litri: 4 kg di solfato di ferro e 2 kg di grassello di calce);
- A maggio trattamento fogliare con microelementi;
- Rimuovere solo i rami secchi e bruciare immediatamente i residui di potatura;
- Evitare lavorazione del terreno attorno al tronco, sotto la chioma;
- Non arare ma preferire il diserbo meccanico, con sfalcio e trinciature.
- In questo periodo non eseguire con concimazioni azotate (solfato ammonico, urea, nitrati ecc) perché favoriscono la propagazione dei patogeni (funghi).
È possibile scaricare il suddetto vademecum, stamparlo e condividerlo con i contadini tutti cliccando e salvando l’immagine sotto.
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