‘BUCHE KILLER A LECCE CITTA’ ‘
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il presidente dell’ associazione ‘Sportello dei diritti’ Giovanni D’ Agata ci scrive______
Buche killer a Lecce. Salta il chiusino del tombino su viale Giovanni Paolo II (ex viale dello Stadio) al passaggio dell’auto. Sfiorato il dramma, solo qualche danno all’auto. Anche dove si fanno i lavori, a Lecce il pericolo è sempre in agguato.
Solo qualche giorno fa, per precisione il 21 marzo scorso, denunciavamo l’ennesima caduta in una buca da parte di un pedone a Lecce ed evidenziavamo il fatto che nel capoluogo salentino non passi giorno in cui cittadini siano coinvolti in eventi simili, al centro come in periferia, soprattutto per la carenza di custodia e di vigilanza da parte dell’amministrazione comunale che, sempre attenta alle grandi opere, ha sempre posto in secondo piano il quotidiano, come la manutenzione di strade e marciapiedi. Questa volta però, l’evento è accaduto in viale Giovanni Paolo II, già noto come viale dello Stadio, dove un automobilista se l’è vista davvero brutta nel momento in cui transitava su un tombino, dal quale è schizzato via il chiusino in ghisa come documentato dalle fotografie trasmesseci. Solo la prontezza di riflessi del guidatore e la fortunata circostanza che non vi fossero motocicli o altri veicoli a breve distanza, ha evitato il peggio.
Resta però il fatto che appare assurdo che tali episodi riguardino anche vie oggetto di recenti opere pubbliche che dovrebbero restituire alla città strade immuni da qualsiasi vizio, mentre siamo costretti a registrare che tutto ciò accada, quasi sempre, senza che il comune muova un dito nei confronti di chi quei lavori li ha eseguiti.
Anche questa volta, quindi, non si pone solo l’annoso problema del diritto al risarcimento dei pregiudizi subìti dal malcapitato, assistito dai legali dello “Sportello dei Diritti”, che si va ad aggiungere alle centinaia di migliaia di euro di citazioni per danni che ogni anno si vede notificare il comune di Lecce per la pessima custodia delle proprie strade e che inevitabilmente, al netto di quelle non accolte, producono un passivo in bilancio non indifferente per le casse cittadine, ma è il problema stesso della manutenzione ordinaria e dei controlli – anche sui lavori eseguiti – a non apparire adeguato ad una città che si dice votata al futuro.
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