ITALIA______
ROMA – E’ morto al Policlinico Umberto I di Roma Emanuele Morganti, il ventenne pestato a sangue la notte tra venerdì e sabato ad Alatri. Il ragazzo era stato ricoverato d’urgenza e sottoposto a un intervento chirurgico per lesioni alla testa causate da pugni, calci e una spranga di ferro. Le sue condizioni erano apparse subito disperate: dopo 36 ore di agonia, e dopo che era stata dichiarata la morte cerebrale, il suo cuore si è fermato. Il pestaggio Secondo le prime ricostruzioni sarebbero state una decina di persone a picchiarlo all’uscita di un circolo privato in piazza Regina Margherita, il Mirò, dove intorno alle 2 di notte era scoppiata una lite che si è poi spostata fuori dal locale. Sembra che il ventenne abbia avuto un diverbio con un giovane albanese che aveva importunato la sua ragazza. Entrambi sarebbero stati portati dai buttafuori all’esterno del locale, dove il ragazzo è stato poi accerchiato e aggredito dagli amici del suo avversario.
ITALIA_______
ROMA – Una nuova tegola si sta per abbattere sulla giunta capitolina: dopo lo scandalo sulle irregolarità a Palermo e Bologna il sospetto di firme false si affaccia anche per la candidatura della sindaca di Roma Virginia Raggi. A indagare sulla vicenda un servizio andato in onda ieri sera nella trasmissione “le Iene”. A firmare il servizio Filippo Roma che ha raggiunto sull piste da sci dell’Alpe di Siusi Virginia Raggi per chiedere chiarezza sulla vicenda poratata alla luce sa Alessandro Onorato, consigliere per la lista Marchini.
MONDO_______
BERLINO – Oggi si aprono le urne per gli 1,4 milioni di turchi con diritto di voto residenti in Germania che potranno esprimere il loro parere nel referendum sulla riforma costituzionale voluta da Recep Tayyp Erdogan e che rafforzerà molto i poteri del presidente turco. Il voto sarà possibile in Germania fino al 9 aprile, mentre in Turchia il referendum è fissato per il 16 aprile. Nel giorno di inizio delle operazioni di voto, preceduto da aspre polemiche per i comizi negati sul territorio tedesco ai ministri turchi, il tabloid Bild si rivolge ai suoi numerosi lettori di origine turca, con un lungo pezzo dal titolo: “Ataturk avrebbe votato no”, che spiega come il padre fondatore della moderna Turchia, si sarebbe opposto a una riforma che fa marcia indietro sul principio della laicità dello Stato.
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