ALESSANDRO DELLI NOCI, “indipendente e trasversale”
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il candidato a sindaco Alessandro Delli Noci (nella foto) ci scrive______
Il Re è nudo!
La presentazione della sesta candidatura alla carica di Sindaco ( Matteo Centonze di Casa Pound, annunciata ieri, n.d.r.) contribuisce a chiarire le posizioni politiche cittadine in vista delle prossime elezioni amministrative.
Finalmente, da un lato Carlo Salvemini e le liste che lo sostengono dovranno prendere atto che non esiste nessuna relazione tra il Movimento Politico che si è costruito intorno alla mia candidatura e CasaPound e la destra radicale leccese, a cui mai sono state avanzate richieste di convergenza o di collaborazione. Allo schieramento di sinistra, da anni isolato nel dibattito politico cittadino, lanciamo la sfida programmatica di un confronto sui contenuti sperando che non vorranno continuare a nascondersi dietro anacronistiche ed infondate pregiudiziali ideologiche.
Dall’altro lato, Mauro Giliberti dovrà accettare la realtà, vale a dire che il movimento che mi onoro di rappresentare non ha come scopo quello di far vincere la sinistra, ma quello di liberare i leccesi da un sistema di potere che toglie dignità e futuro alla nostra bella città. Alle realtà conservatrici e moderate cittadine vogliamo offrire una reale possibilità di cambiamento e un sistema di regole certe e concrete che consentano lo sviluppo e migliori condizioni di vita per tutti e non solo per pochi “amici e conoscenti”.
Rivendico un percorso politico sempre aperto al dialogo e al confronto con pensieri diversi dal mio, un percorso ricco di progetti e concrete ipotesi di sviluppo e di lavoro.
Con orgoglio sottolineo la completa indipendenza del nostro Movimento Politico rispetto ai tradizionali schieramenti politici sinistra-destra. Gli schemi sono ormai saltati: il più feroce attacco ai temi, cari alla sinistra, del diritto al lavoro non sono venuti dalla destra, ma dal principale Partito della sinistra; mentre, gli stessi temi ora sono difesi solo dall’azione innovatrice di Papa Francesco e dalla Chiesa.
Siamo orgogliosamente trasversali, non per opportunismo politico o per calcoli elettorali, ma perché abbiamo costruito uno spazio politico dove qualsiasi cittadino leccese può sentirsi a casa propria con le sue proposte e il suo bagaglio di esperienze. Uno spazio dove i cittadini liberi di questa città si aggregano non per appartenenze ideologiche, ma guidati da un rinnovato impegno civico e rafforzati dalla sottoscrizione del Codice Etico approvato dalla Commissione Antimafia Nazionale.
Vogliamo cambiare Lecce con il nostro impegno civico, unito all’esperienza e alla tradizione di quei Partiti che accettano la sfida del rinnovamento sicuri, come siamo, che la futura amministrazione comunale – che con l’aiuto dei leccesi speriamo di guidare – dovrà dare risposte concrete alla città e ai suoi annosi e irrisolti problemi”.
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Non si comprende perché a Carlo Salvemini, notoriamente vicino alle posizioni più radicali della sinistra leccese, bisogna dare spiegazioni, se si vuole o meno avere l’appoggio della destra radicale leccese. Perché forse lui rinuncia all’appoggio dei violenti dei Centri sociali che in più occasioni ha difeso?