LA PARTITA / NEL GIORNO DECISIVO, IL LECCE PRENDE TRE ZEPPOLE AMARISSIME A FOGGIA, INCARTA E SE NE TORNA A CASA COLPITO, AFFONDATO E RIDIMENSIONATO
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Nella domenica di San Giuseppe, è il giorno della sfida fra le due ‘grandi’ del girone C Lega Pro, da anni nell’ inferno e anche quest’anno a disputarsi l’ unico posto di accesso diretto al purgatorio della B e senza dover affidarsi alla speranza nei maledetti play off che tante delusioni han già dato ad entrambe.
Oramai, traguardo in vista, e sprint finale che comincia oggi, con i padroni di casa in testa alla classifica, e il Lecce dietro di un punto: partita non ancora decisiva per la promozione, ma fondamentale per la classifica, dal momento che, dopo, mancheranno solo otto giornate alla fine del campionato.
Sugli spalti dello ‘Zaccheria’ sono quasi in 20.000, ottocento i tifosi leccesi.
Tanta tensione, anche troppa e la sfida comincia già nelle fasi di pre partita, con le due squadre che entrano in campo per il riscaldamento e alcuni giocatori arrivano pericolosamente in contatto ravvicinato, Cosenza con il sangue agli occhi: vengono separati giusto prima che succeda il peggio.
FORMAZIONI
FOGGIA (4-3-3): Guarna; Loiacono, Martinelli, Coletti, Rubin; Vacca, Agazzi, Deli (56′ Gerbo); Chirico (76′ Agnelli), Mazzeo, Di Piazza (71′ Sarno).
Allenatore Stroppa
LECCE (4-3-3): Perucchini; Ciancio, Cosenza, Giosa, Agostinone; Costa Ferreira, Fiordilino (69′ Arrigoni), Tsonev (69′ Marconi); Pacilli (46′ Lepore), Caturano, Doumbia
Allenatore Padalino
ARBITRO Giua di Olbia
CRONACA
Foggia subito pericoloso, con una punizione ad effetto di Coletti che sfiora la porta. Due tiri, però deboli, di Caturano e Pacili, in pochi minuti, la risposta del Lecce.
Crescono i padroni di casa dopo la metà primo tempo, in netta supremazia territoriale: Perucchini blocca prima un forte tiro da lontano di Martinelli, poi è bravo ad anticipare in uscita Mazzeo. Poi passano.
Al 30′ Mazzeo ‘stavolta fa tutto da solo: ruba palla, e scarta anche il portiere, segnando a porta vuota.
E segnano di nuovo, sulle ali dell’ entusiasmo, i Foggiani un minuto dopo con Di Piazza, ma la rete è annullata per fuorigioco.
Segnano di nuovo un altro minuto dopo, e questa volta il gol è regolare: gran tiro da lontano di Coletti, che si insacca all’ incrocio dei pali. Micidiale uno-due, Lecce colpito e, pare, affondato.
Infatti, ci sono altre due occasioni per i padroni di casa: salva il portiere giallorosso, al 37′, in uscita fuori area con ottima scelta di tempo su Di Piazza lanciato a rete, mentre al 45′ il tiro di Cosenza sul portiere in uscita disperata finisce di pochissimo fuori.
Per gli ospiti, solo un tiro, centrale, al 41, di Costa Pereira, che avrebbe potuto certo gestire meglio la situazione.
Decisamente troppo poco.
La musica sembra non cambiare nella ripresa. Subito Lepore, appena entrato, ma alto sulla traversa, però più pericoloso il Foggia in contropiede al 51′ con Di Piazza, anticipato da Perucchini.
Infatti un minuto dopo il Foggia triplica con Deli, lanciato da un passaggio smarcante. E al 65′ Mazzeo colpisce la traversa su calcio di punizione.
Un Lecce che non c’è, confuso e anche ora smarrito, il doppio cambio della disperazione deciso da Padalino non sortisce nessun effetto pratico: la partita è già abbondantemente compromessa.
Un tiro fuori, dopo una bella azione conclusa da Dounbià: poco, pochissimo, niente.
Finisce 3 a 0, nella legittima euforia dei padroni di casa.
GIUDIZIO
Il Lecce viene meno proprio nella partita più importante, e anzi nel momento più importante dell’ intera stagione: e bisognerà capire perché sia successo, di chi siano le responsabilità.
Una partita, per di più contro un avversario di valore, si può perdere: ma non così, mostrandosi inguardabile, colabrodo, colpito, affondato, e ridimensionato.
Ora, sarà difficile guardare avanti, ma, dopo le prossime ore che si annunciano dense di polemiche, in qualche modo bisognerà pur farlo, perché la stagione è sì compromessa, però chissà, mai dire mai, e poi comunque ci sarà l’ inferno dell’ inferno dei play off in cui calarsi.
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