INSEDIATO QUESTA MATTINA DAVANTI IL ‘CANTIERE’ TAP UN ‘PRESIDIO PERMANENTE’. A leccecronaca.it PARLA IL SINDACO DI MELENDUGNO MARCO POTI’: “Sono venuti in tanti a controllare che non venga compiuto un sacrificio inutile di duecento undici nostri fratelli ulivi”
(g.p.)______Abbiamo raggiunto telefonicamente il sindaco di Melendugno Marco Potì proprio mentre, poco prima di mezzogiorno, arrivava anch’ egli al presidio permanente, che, come annunciato ieri sera dal ‘Comitato No Tap’, è iniziato da questa mattina presto (nella foto il momento dell’ insediamento) davanti il ‘cantiere’ Tap, a Melendugno.
D.) – Buongiorno Sindaco, che cosa sta succedendo?
R.) – E niente, tutto tranquillo. In questa bella zona di campagna salentina ci sono tante famiglie, tante persone, tanti cittadini, venuti a controllare che non venga compiuto un sacrificio inutile di duecento undici nostri fratelli ulivi.
D.) – Che idea si è fatta Lei della forzatura della Tap, che, al di là delle dispute legali, vuol espiantare gli ulivi?
R.) – La mia impressione è che sostanzialmente per un gioco, per far apparire ciò che non è, la Tap vuol dimostrare a qualcuno che è lontano dal Salento, e magari sta in centro Europa, che le grandi operazioni per la ‘grande opera’ siano iniziate.
D.) – Beh è quasi un anno, dalla conferenza – stampa di Bari, mi ricordo che c’ era anche Lei, fuori dall’ albergo dove i manager diedero l’ annuncio, sul lungomare, quel giorno della primavera scorsa, che la Tap dice di aver iniziato i lavori….
R.) – Ma non è così! Non è così perché le ‘grandi opere’ non possono iniziare, perché il macro tunnel non è fattibile, sia per quello che c’è sotto gli ulivi, nel sottosuolo, che è fatto di sabbia e di acqua, e quindi non c’è roccia persistente, sia per quello che c’è in mare, cioè praterie di habitat marino protetto dalla Comunità Europea, e questo non lo dico io, questi sono dati Tap.
Quindi questo sacrificio degli ulivi è una violenza, che non si può fare e non si deve fare, perché lo dice l’ Ente competente, cioè la Regione.
D.) – La Tap dice che ha il permesso del Ministero, che sono a posto, che andranno avanti…
R.) – Il Ministero non è competente, per decreto è competente la Regione…Io poi ho già fatto una diffida, se domani andranno avanti con i lavori, ne farò un’ altra, e vedremo…
D.) – Cosa pensa che succederà domani?
R.) – Domani è un altro giorno, si vedrà. ______
LA RICERCA nel nostro articolo di ieri sera
Perché sradicare gli alberi senza progetto esecutivo e VIA del microtunnel se poi non si può andare avanti?
Sono questi gli ultimi tentativi della multinazionale Svizzera di addossare la colpa del suo fallimento sulla popolazione e su enti locali.
Quella che era una sensazione ora è una certezza.
Il teatrino che sta andando in scena serve solo a chiedere danni.
Forse non è chiaro che il governo ha venduto San Foca a l’Azerbaijan molto prima dell’Autorizzazione Unica,anzi addirittura prima della VIA.
Senza nessuna certezza sulla reale fattibilità del progetto il Governo si è legato finanziariamente alla realizzazione di questo progetto fantasioso e senza basi tecniche,ma con tante spinte politiche.
Il tentativo palesemente evidente di questi giorni è di accusare la popolazione di aver bloccato TAP per poi chiedere penali.
Ma ammesso che TAP espianti gli ulivi,cosa farà dopo?niente!assolutamente niente!
Il progetto del microtunnel è in assoggettabilità VIA,le modifiche presentate per la realizzazione sono sostanziali,ma comunque non sufficienti e TAP si trova letteralmente in un pantano.
La conformazione geologica non riesce a sostenere l’enorme struttura in cemento del “pozzo di spinta”con annessi 1540metri di conci di cemento di 3 metri di diametro del micro tunnel.
Ora è chiaro che i 231 alberi di ulivo sono un simbolo e TAP li vuole usare per cercare di estorcere penali e coprire la sua incompetenza.
Siete invitati a venire a verificare quello che diciamo direttamente sul nostro presidio( 40°18’22.0″N 18°23’02.4″E )
Dal punto di approdo di San Basilio Comitato NO TAP.