“Il nostro pressing a difesa del territorio” / DANIELA DONNO VUOL FARE CHIAREZZA SUI ‘PERMESSI’ DATI ALLA TAP E SULLA REGOLARITA’ DELLE PROCEDURE SEGUITE
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il gruppo M5S al Senato della Repubblica ci scrive______
Roma, 17.03.2017 – Non si arresta la battaglia della pentastellata Daniela Donno su TAP e il collegato avvio dei lavori nel cantiere di San Foca, dove ieri sono iniziate le operazioni per l’espianto degli alberi di ulivo.
“Ieri ho inviato una nota alla Procura di Lecce e, per conoscenza ad una serie di altri soggetti e organi, tra cui la Procura di Roma, ai fini degli accertamenti di rito sull’eventuale sussistenza di profili di responsabilità, ivi compresi quelli legati al corretto adempimento da parte degli Enti coinvolti di tutte le prescrizioni, anche quelle relative alla Valutazione di Impatto Ambientale e di eventuali erronee dilazioni reciproche di competenze” afferma la senatrice salentina Daniela Donno.
“È evidente il gioco di rimpallo tra Regione Puglia e Ministero dell’Ambiente che cercano di scaricarsi a vicenda le responsabilità circa le procedure, noncuranti delle conseguenze che ricadono sul territorio e sulla popolazione.
E allora, per fugare ogni dubbio, oggi stesso ho inviato un’istanza di accesso agli atti, sia a livello regionale, sia a livello ministeriale, chiedendo, con espressa esclusione di qualsivoglia atto istruttorio, l’esame ed estrazione di copia dell’atto con cui formalmente è stata dichiarata l’avvenuta ottemperanza della prescrizione A.44, quella presente nel Decreto di compatibilità ambientale del progetto TAP e che, negli ultimi giorni, è al centro di accesi dibattiti” prosegue la pentastellata.
“Ho chiesto poi di indicarci in forma scritta, chiara ed univoca, quale sia l’Ente a cui è stato attribuito il potere di emettere la declaratoria di avvenuta ottemperanza. Solo così possiamo fare chiarezza in questa fin troppo intricata matassa amministrativa, che si avvale della sua impenetrabilità per tenere nascosta la verità ai cittadini. È più che evidente l’intenzione di procedere alla desertificazione di un intero territorio, con un inestimabile pregiudizio ambientale: per questo motivo non ci fermeremo e continueremo a vigilare affinché questo scempio trovi un arresto immediato” conclude Donno.