‘NO ALL’ EX GALATEO AI PRIVATI’
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il presidente dell’ associazione ‘Sportello dei diritti’ Giovanni D’ Agata ci scrive______
No al maxi albergo all’ex Ospedale Galateo di Lecce, i beni pubblici non si svendano ai privati.
I fallimenti della pubblica amministrazione non si riversino sul patrimonio comune che, al contrario dev’essere reso fruibile a tutti e non solo a fasce minoritarie ed elite.
Apprendiamo la notizia che per la verità era nell’aria, di destinare l’ex Ospedale Galateo di Lecce di proprietà della Regione Puglia ad albergo privato di lusso sulla base del modello di project financing.
Non è la prima occasione, infatti, che l’associazione interviene su questioni analoghe come quella della vicenda del Regina Pacis che era di proprietà della Curia, solo che questa volta la questione è anche più fondata perchè l’ex sanatorio è certamente un bene pubblico e perciò non deve finire nelle mani di pochi.
È assurdo, infatti, che l’incapacità di ripensare ad una sua destinazione pubblica e gli anni di abbandono, possano essere delle esimenti per consentire queste opere di privatizzazione di patrimoni della collettività che altrimenti potrebbero essere adattati per la fruizione pubblica nei campi più disparati attraverso, solo per fare un esempio, la sistemazione di uffici pubblici, quali quelli di altri enti.
Peraltro, la struttura in questione e il grande parco circostante potrebbero essere da una parte destinati al comune di Lecce per devolvere ad una zona periferica uffici comunali e centralizzarli in un’unica sede senza ulteriore consumo di suolo per realizzarne dei nuovi e dall’altra quale nuovo polmone verde della città, attrezzato per tutti.
Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo
L’ipotesi di trasformare l’ex Galateo in un hotel a cinque stelle è una scelta che riguarda inevitabilmente la Regione, in quanto proprietaria dell’immobile. Di fatto, però, quello stesso immobile, per la sua posizione centrale e strategica in città e per la funzione pubblica che avrebbe dovuto e potuto avere, credo necessiti di una destinazione d’uso che deve inserirsi in maniera sinergica nello sviluppo della città. Sarà la Regione a decidere il da farsi.
Propongo però che, qualora l’immobile fosse venduto a privati per la realizzazione di un albergo o di altro, fosse possibile destinare parte degli introiti del ricavato della vendita ad un progetto concreto e fattibile di “rifioritura” e riqualificazione del quartiere Leuca – in cui insiste l’ex Galateo – giacché è innegabile, come dimostra il malcontento crescente degli abitanti e dei commercianti di via Leuca e del quartiere, l’inadeguatezza e la mancanza di visione del progetto di rigenerazione urbana che ha riguardato quell’area.
Riguardo alla proposta di Carlo Salvemini, prontamente e machiavellicamente sposata da Mauro Giliberti, vale a dire un intervento di edilizia sociale, nutro seri dubbi non sulla validità ma sulla fattibilità della stessa proposta poiché, a causa delle condizioni di degrado e abbandono in cui versa l’edificio in questione, un tale intervento prevederebbe risorse economiche considerevoli