ULTIM’ORA / TERREMOTO GIUDIZIARIO A PALAZZO CARAFA / ASSEGNAZIONI CASE POPOLARI DI LECCE, 46 INDAGATI DALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA, FRA DI ESSI IL SINDACO, ADRIANA POLI BORTONE E ROBERTO MARTI
(Rdl)______Il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, l’ex sindaco ed ex senatrice Adriana Poli Bortone, ora di ‘Forza Italia’, l’ onorevole Roberto Marti (Gruppo Misto – Conservatori e Riformisti), l’ ex consigliere regionale Leonardo Aloisi, e gli attuali assessori comunali Nunzia Brandi e Damiano D’Autilia, risultano fra i quarantasei indagati, insieme a tecnici, dirigenti amministrativi, e inquilini, nell’ inchiesta della Procura di Lecce sull’assegnazione di alloggi popolari, per la quale i magistrati avevano chiesto una proroga per le indagini di sei mesi.
La notizia, da poco battuta dalle agenzie, è di questa mattina, e cade all’ inizio della campagna elettorale amministrativa, già in pieno svolgimento, sulla quale è lecito prevedere avrà molti effetti.
A carico degli indagati, ai quali sono stati notificati i previsti avvisi di garanzia, i sostituti procuratori Massimiliano Carducci e Roberta Licci, che stanno passando al setaccio gli atti relativi al periodo fra il 2006 e il 2016, ipotizzano, a vario titolo, i reati di falso, abuso d’ufficio, omissione di atti d’ufficio e invasione di edifici per presunte forzature o favoritismi nell’assegnazione degli alloggi.
Le indagini furono avviate dalla Guardia di finanza con l’acquisizione di documenti negli uffici dell’ex Istituto autonomo case popolari. Successivamente vennero acquisiti altri documenti anche negli uffici del Comune di Lecce. ______
LA RICERCA nel nostri articoli dell’ 8 giugno 2015
É da tempo immemore che i leccesi soffrono la questione legata agli alloggi popolari. Una vera e propria piaga sociale che l’Amministrazione non ha mai voluto affrontare seriamente e oggi ci troviamo davanti ai drammatici esiti, scritti a caratteri cubitali sulle prime pagine dei giornali di tutta Italia.
Poco meno di un anno fa denunciavamo per l’ennesima volta la miopia dell’Amministrazione davanti all’emergenza abitativa. Non ci siamo mai stancati di sollevare la problematica chiedendo, purtroppo senza risultati di rilievo, trasparenza sulle graduatorie e sui criteri di assegnazione e, a conti fatti, ci avevamo visto lungo.
A quanto pare, se le ipotesi al vaglio degli investigatori troveranno conferma, si è preferito percorrere la strada dei favoritismi e dell’imparzialità, lucrando sulla disperazione delle persone. Strategie dilatorie, quelli escogitate dal Comune, come quella delle graduatorie da rifare, che hanno letteralmente calpestato il sacrosanto diritto ad avere una casa e a vivere in condizioni dignitose.
Intanto, tantissimi cittadini, nuclei familiari in crisi e con componenti invalidi continuano a brancolare nel buio, in situazioni economiche estreme. Cosa altro occorre per decretare il completo fallimento dell’Amministrazione leccese?
É palese l’incapacità dei governanti locali di prendersi cura degli interessi collettivi che, purtroppo, sono stati messi sistematicamente da parte. Per fortuna le elezioni sono vicine.