LA RAGAZZA CHE CANTA CON GLI OCCHI: ELODIE, LECCE NELL’ANIMA E L’OLIMPO DELLA MUSICA ITALIANA NEL DESTINO – Video Intervista
di Annibale Gagliani______
Ci sono pochi interpreti musicali – soprattutto nel nostro geniale Stivale – che nel pieno di una performance live offrono una prova assai più convincente rispetto alle magie costruibili col digitale. Elodie è una di questi.
Ti coinvolge, sarà per il suo canto vissuto, attraversato con l’emozione angelica della prima volta e con l’incoscienza disperata dell’ultima.
Ti sorprende (e non solo per la chioma rosè), vuoi per l’eleganza del suo esercizio vocale, che rende giustizia alla buona tradizione femminile della musica leggera nostrana, vuoi per la finezza del suo outfit proiettato nel futuro. Mia Martini nel suo caso è stata scomodata con criterio e se ha farlo è stata un’entità aurea come Loredana Bertè il paragone diventa eredità da mordere.
Dopo aver compiuto diciannove primavere si è trasferita all’ombra del barocco leccese, portando dentro il suo bagaglio artisticamente umano gli echi infiniti della città eterna e novecentonovantanove fiabe francesi sussurrate al chiarore di luna dalla madre. Ma Lecce le cambierà per sempre la vita, insinuandosi nelle pieghe della sua anima istintiva: le persone calorose, l’affetto inesauribile e la cultura avvelenata (ma permanente) la porteranno a prendere in mano il proprio destino: punterà a conquistare le vette delle hit parade tricolori.
Nel 2016 si mette al collo una medaglia d’argento al talent dei talent defilippiano, afferrando poi l’oro saporito nelle vedite discografiche con l’album Un’altra vita. All’aurora del 2017 arriva il turbinio da mozzare il fiato: il palco dell’Ariston con Tutta colpa mia, singolo che dà il nome alla nuova fatica discografica.
Sul proscenio più assuefante e determinante dello spettacolo italico tira fuori qualità e attributi da veterana: il testo della chanson è della Emma nazionale, l’interpretazione è da far palpitare platea e telespettatori. Esprime l’amore tormentato, talvolta cinico e altre volte sensazionale: brividi dolorosi e sogni necessari che esplodono dai suoi occhi.
Ecco, proprio quelli! Elodie è una delle poche artiste del panorama nazionale che riesce a cantare con gli occhi. Dote naturale, sia chiaro, capacità comunicativa unica in grado di far penetrare le sue emozioni musicali nell’alveolo destro dell’ascoltatore. Patrimonio salentino? Direi proprio di si.
Elodie rappresenta una Mia Martini 2.0? Sarà forse una italian voice ricoperta di pelle blues e magari suggestioni Jazz? Diciamo che tutte e due le avventate (ma non troppo) conclusioni non sono da escludere. Per ora affermiamo con giustezza che questa perla rosa dall’accento romano-salentino e dal sangue francese, ha già sulle spalle un alloro importante e tante belle speranze da trasformare in realtà servendosi del suo talento cristallino, perciò sta trovando una forte identità.
Le basterà guardarsi allo specchio due volte al giorno per comprendere la carica emozionale che emanano i suoi occhi, e se poi non abbandonerà mai il canto vissuto che le balza fuori dal cuore, allora il gioco sarà fatto: diverrebbe un appuntamento irrinunciabile per ogni appassionato della musica di classe – forse in via d’estinzione, sourtout in Italia – .
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