MATTEO RENZI E IL SUO FAMILISMO AMORALE, PESANTISSIMO ATTACCO DEL LEADER DEI FUORIUSCITI DAL PD ROBERTO SPERANZA ALL’ EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
(Rdl)______La prima intervista da leader della nuova formazione politica ‘Articolo 1 Movimento Democratici e progressisti’, dei fuoriusciti dal Pd, è col botto. Ci va giù duro Roberto Speranza, parlando questa mattina con Maria Latella di Sky tg24. Ecco una sintesi delle sue dichiarazioni, in cui emerge chiara l’ eco della teoria del ‘familismo amorale’ del professore americano Edward Banfield, elaborata negli anni Cinquanta in un paesino del Sud, e attualizzata ora dalla polemica politica, trasferita dalle parti di Rignano sull’ Arno e dintorni, con preciso riferimento implicito allo scandalo ‘Consip’, e non solo ______
“Il familismo è stato un errore di questa stagione, lasciamo ad altri fare cose familistiche, noi costruiamo una rete larga. La scelta di Renzi di lasciare la guida del Pd è stato un atto di egoismo. Non ha fatto un passo indietro, ma di lato. Si è ricandidato per avere un plebiscito su di sé e sulle sue politiche, che io considero sbagliate.
Noi faremo battaglie sociali, ma Gentiloni non deve aver paura di noi, mentre Renzi ha un atteggiamento ambiguo. La corsa verso il voto è un tentativo di rilegittimare la sua leadership indebolita. Noi vogliamo provare a entrare nel merito dei provvedimenti e a migliorarli.
Il centrosinistra in Europa e nel mondo ha dato una lettura troppo positiva della globalizzazione, ha pensato che arrivassero solo benefici, invece insieme a questi benefici sono arrivati tanti problemi e noi siamo apparsi amici dei potenti: l’idea di una sinistra e di un centrosinistra che piace alla gente che piace, di una sinistra amica di chi ce l’ha fatta, che ha vinto e mai amica di chi è rimasto indietro e noi dobbiamo provare a recuperare questo elettorato.
Il problema di questi anni è stata una comunicazione di un’Italia che ce l’ha fatta, di un lavoro che arriva e invece una realtà che continua ad essere drammatica”.