ITALIA______
ROMA – Addio al libretto di circolazione e al certificato di proprieta’ dell’auto. Nella riforma della pubblica amministrazione, infatti, ci dovrebbe essere anche la piu’ volte annunciata integrazione tra le competenze del pubblico registro automobilistico (pra) gestito dall’Aci e della Motorizzazione, che dovrebbero confluire in un’agenzia unica presso il ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Tradotto in soldoni, significa che, come ha annunciato il viceministro ai trasporti Riccardo Nencini, l’automobilista avra’ “un solo documento per l’auto al posto dei due attuali” prodotti da Aci (il certificato di proprieta’ del veicolo) e motorizzazione (il libretto di circolazione), “con responsabilita’ del ministero”. Ora siamo al capolinea: il governo ha come termine ultimo il 28 febbraio per approvare il provvedimento.
ITALIA______
MILANO – Il fatto è accaduto la notte scorsa piazza Duca d’Aosta, a Milano. Un libico e un marocchino (di cui non si conoscono le generalità) sono intervenuti per difendere una donna dalla violenza del suo fidanzato, un 39enne che aveva conosciuto circa un mese fa e che era visibilmente ubriaco. Dopo essere stato allontanato dalla donna, il 39enne è salito sul suo fuoristrada e ha volontariamente investito il cittadino libico provocandogli una frattura esposta a tibia e perone, una frattura alla caviglia, la lussazione della spalla e un trauma toracico. L’uomo è stato portato d’urgenza al Policlinico dove le ferite sono state giudicate guaribili in quaranta giorni. L’investitore è stato fermato poco dopo in via Vitruvio e arrestato per lesioni gravi che potrebbero diventare tentato omicidio.
MONDO______
ISTANBUL – Continua il regolamento di conti in Turchia dopo il fallito colpo di Stato del luglio scorso. Si è aperto a Mugla, nel sud del paese, il processo contro quarantasette imputati, accusati di un complotto che la notte del fallito golpe aveva l’obiettivo di assassinare il presidente Recep Erdogan in un albergo sull’Egeo. Quarantasette imputati per il tentato omicidio di Erdogan che ha dato il via al golpe Quarantaquattro accusati, la maggior parte militari, si trovano in arresto mentre altri tre sono tuttora latitanti e saranno giudicati in contumacia. Gli imputati, molti in abiti borghesi, sono stati condotti in aula dalle forze di sicurezza di fronte alle telecamere, tra i fischi e le grida di odio del pubblico. Erdogan nella notte del 15 luglio scorso stava trascorrendo una vacanza con la famiglia in un esclusivo resort di Marmaris sull’Egeo e ha poi raccontato di essere scampato alla morte per un caso fortuito. Due poliziotti di scorta a Erdogan nell’albergo furono uccisi durante l’attacco.
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