POLEMICHE / PAOLO PERRONE EMANA UN’ ORDINANZA PER RIDARE L’ ACQUA, POI ATTACCA CARLO SALVEMINI: “Hai dormito cinque anni, e ti sei svegliato solo ora”
(g.p.)______Entra nel vivo la campagna elettorale per l’ elezione del nuovo sindaco, a primavera.
Viene da dire quasi: e meno male!
Da mesi andiamo avanti con polemiche solamente all’ interno degli schieramenti, prima, legate alla scelta dei candidati a sindaco, seguite poi esclusivamente da noiosissime sedicenti conferenze – stampa autoreferenziali, di stampo propagandistico, iniziative unilaterali, e soporifere comparsate televisive.
A ravvivare il tutto ci pensa oggi il sindaco uscente, Paolo Perrone, che attacca uno dei ‘magnifici quattro’ (per ora) aspiranti alla sua successione, Carlo Salvemini, che lo aveva sollecitato a risolvere il problema.
Prima fa un’ ordinanza per tamponare l’ emergenza venutasi a creare in piazzale Bologna, dove era stata staccata l’ erogazione idrica per morosità ad alcune famiglie, poi manda una nota ai giornali. Eccone il testo______
“Le campagne elettorali, si sa, svegliano dal sonno profondo. Incredibile come, dopo anni di ordinanze riparatorie e di tentativi presso la Regione Puglia falliti, di interventi d’emergenza e tavoli di concertazione, il candidato a sindaco del centrosinistra, Carlo Salvemini, si svegli soltanto oggi e decida di voler risolvere una questione annosa.
Mi chiedo: dov’era il consigliere Salvemini quando, pur sedendo nei banchi del consiglio comunale, non era “parte attiva” nei diversi incontri o nelle disperate richieste d’attenzione che il sindaco rivolgeva ai governatori regionali?
Era il “lontano” 2013 quando scrivevo all’allora presidente Vendola, affichè intervenisse presso AQP, società partecipata della Regione, ed Arca, per individuare delle soluzioni condivise.
Non ci fu riscontro; come nessun riscontro, ad oggi, c’è stato nella lettera che ho scritto al presidente Emiliano in data 14.02.17.
Dal 2012 a oggi, innumerevoli sono stati i tavoli tecnici convocati da questa amministrazione comunale per discutere con Regione, AQP, Arca Sud Salento, AIP, e sindacati degli inquilini dei condomini interessati delle interruzioni idriche e di una possibile rateizzazione delle morosità; tantissime le ordinanze sindacali emanate per tamponare la situazione di emergenza sociale e igienico-sanitaria;
Oggi, ho emanato l’ultima ordinanza per evitare il peggio.
Mi fa piacere averti al mio fianco in questa battaglia, oggi, Salvemini.
Se ti fossi fatto portavoce delle nostre istanze presso i governi regionali “a te amici” a tempo debito, forse, avremmo avuto un po’ più di considerazione.
Paolo Perrone”.
Il consigliere Salvemini è sempre attento alle circostanze tecniche che sono alla base di ogni vicenda ma questa volta ho l’impressione che stia facendo un po’ di in confusione.
Sembra che stia tentando in tutti i modi di coinvolgere il Sindaco Perrone, come se fosse spettato a lui risolvere la vicenda dei contatori dei condomini Arca. Ma non è così.
Tutta la faccenda è riconducibile a enti e uomini espressione della stessa parte politica DI Carlo Salvemini. Quelle case sono di Arca Sud, quindi della Regione Puglia, di Vendola prima e di Emiliano poi. L’Acquedotto Pugliese è un ente regionale. Se l’acquedotto taglia l’acqua a queste case popolari, la vicenda è tutta interna al centrosinistra barese. Il buon Carlo questo lo sa bene. E mi meraviglia non solo il fatto lui stia tentando di colpevolizzare in maniera subdola e populista Paolo Perrone, ma, soprattutto il fatto che negli ultimi 5 anni non sia mai intervenuto come esponente del centro sinistra leccese nella vicenda che, ricordiamo, si è ripresentata in maniera continua e puntuale. Lo sta facendo ora. In seguito alla sua candidatura. E questo non gli fa certo onore.
Quante volte in questi anni sono intervenuto di persona al fianco delle famiglie, raccogliendo le loro istanze e portando la loro voce presso gli enti preposti? Quanti sopralluoghi, quanti incontri, quanti appelli, quante lettere, quante discussioni con gli amministratori condominiali e con i funzionari AQP.
Io Salvemini non l’ho mai incrociato in tutte queste occasioni. Mai. Ma da oggiAggiungi un appuntamento per oggi, a quanto pare, la questione va risolta. Da oggi però. Perché dal 2013 al 2016 non v’era nessuna ragione per farlo.
Questa mattina alle 5.30, infatti, quando l’acqua è stata tagliata anche nei condomini di Piazzale Padre Pio, di Via Bologna, di Via Nuoro e di Piazzale Milano è stato il mio telefono a squillare. Non certo quello di Carlo Salvemini. E chi si è presa la briga di andare a svegliare il Sindaco Perrone all’alba affinché potesse emanare sotto la sua esclusiva e personale responsabilità l’ennesima ordinanza non è stato certo il candidato sindaco del centro sinistra.
Salvemini, che ha sempre goduto della mia stima, e questo è risaputo, questa volta omette anche di spiegare, nei suoi interventi di chiara matrice propagandistica, che Arca Sud, ai sensi della Legge Regionale n.54 del 1984, dovrebbe farsi carico delle quote inevase degli inquilini morosi. Così come ha fatto fino al 2012. Ma ciò non accade più.
Dal 2013, infatti, l’ente ha deciso di non assolvere più a questo obbligo, ignorando le richieste di inquilini e amministratori.
Se ne guarda bene anche dal ricordare a tutti che l’assessore regionale al welfare, nel luglio 2015, aveva annunciato che il problema era stato “risolto”, cito testualmente, e che era “pronto un cronoprogramma dettagliato dell’installazione dei contatori”. L’amico Carlo dovrebbe chiedere alla sua parte politica un bell’esame di coscienza. E non strumentalizzare ai fini della sua campagna una vicenda che lui stesso ha sempre ignorato finora.
Bene ha fatto il nostro candidato Mauro Giliberti a dichiarare che la politica dei cosiddetti tavoli deve trovare le soluzioni e finché non l’avrà fatto non si può tagliare l’acqua alla gente per inefficienza della Regione Puglia.
Per il resto Arca Sud, l’AQP e la Regione Puglia hanno confermato ancora una volta la loro indole. Hanno chiaramente messo in evidenza che a loro del prossimo non importa nulla.
Eppure è stato segnalato più volte che molti degli inquilini delle case popolari leccesi sono persone che nella vita non hanno sempre avuto la strada in discesa. La maggior parte degli inquilini di Piazzale Siena, solo fare un piccolo esempio, sono anziani, molti dei quali costretti a letto, diversamente abili con esigenze particolari e famiglie con bambini che al mattino devono andare a scuola.
Inaccettabile il comportamento dell’ex Istituto Autonomo Case Popolari ma vergognosi anche i metodi dell’AQP. E, da ultimo, ma non per questo meno grave, anche l’atteggiamento del Presidente Emiliano. Sono tutti enti regionali.
Per quale motivo il capo del governo regionale non interviene almeno in difesa degli inquilini onesti? Perché l’AQP non si rifà su Arca Sud anziché creare disagi così penalizzanti per persone che hanno già diversi problemi con cui convivere quotidianamente? È vergognoso. Non trovo altre parole.
Eppure esistono soluzioni tecniche già adottate in condominii leccesi e, soprattutto, in provincia. Mi riferisco ai contatori elettronici cosiddetti intelligenti, i quali permettono al limitazione dell’erogazione solo alle utenze morose. Una limitazione in termini di litri giornalieri che garantirebbe almeno di poter usufruire dell’acqua potabile per le esigenze basilari. Ho saputo di alcuni condomini che a proprie spese, su iniziativa delle varie assemblee condominiali, hanno già provveduto a dotarsene e hanno risolto il problema.
Ora mi chiedo, come mai questa soluzione non è stata ancora adottata d’ufficio per tutti? Ovvio.
Oggi è tempo di propaganda politica per il centro sinistra. Non di soluzioni vere ai problemi reali della gente.
Codici Lecce era già intervenuta sul problema nel 2015, quando lo stesso non era ancora stato oggetto delle strumentalizzazioni politiche di questi giorni, rilevando che, contrariamente a quanto assicurato all’epoca dai vertici dell’Arca Sud Salento, l’installazione dei contatori digitali sul territorio salentino non avrebbe risolto l’annoso problema della sospensione della fornitura idrica nei confronti degli inquilini in regola con i pagamenti.
Ciò anche alla luce dei dubbi avanzati, già all’epoca, dal presidente della ANACI Lecce, avvocato Carlo Mignone, secondo il quale i contatori digitali servono solo a capire chi paga e chi no ma l’Acquedotto Pugliese, stipulando i contratti con le autogestioni condominiali e non con i singoli condomini, dinanzi alla morosità del condominio non potrebbe che procedere al distacco del relativo contatore unico, con conseguenze che si riverbererebbero anche sui singoli condòmini in regola con i pagamenti.
Il problema può essere risolto solo con l’installazione di contatori individuali, in quanto i contatori di sottrazione sinora posti in opera non servono a evitare i distacchi in danno di coloro che sono in regola con i pagamenti.
Facciamo un esempio: se in uno stabile composto da dieci alloggi ci sono cinque inquilini che pagano regolarmente l’utenza idrica e cinque che non pagano, determinando la morosità dell’autogestione condominiale nei confronti dell’Acquedotto Pugliese, quest’ultimo, avendo un solo contratto e un unico contatore per condominio, non potrebbe fare altro che presentare il conto all’amministrazione condominiale e interrompere la fornitura per tutti, morosi e non.
E’ così evidente che da queste installazioni non possa derivare alcuna tutela e/o vantaggio per gli inquilini “diligenti” e, conseguentemente, le ingenti spese sinora sostenuti da quest’ultimi e dalla Regione per i contatori digitali risultano di dubbia utilità, arrecando benefici solo a chi li produce e commercializza.
Senza considerare, infine che non sono stati in alcun modo considerati, in via preventiva, i potenziali seri rischi per la salute legati alle emissioni di tali dispositivi.
L’Assemblea Parlamentare del Consiglio Europeo ha da tempo sancito l’applicabilità del criterio di precauzione ALARA – “tanto basso quanto ragionevolmente possibile” – in materia di emissioni elettromagnetiche, criterio del tutto ignorato nel caso di specie”.
In questi giorni a Lecce, Casarano, Racale, Gallipoli e in molti altri comuni salentini, è scoppiata una vera e propria emergenza legata all’interruzione del servizio idrico nelle case popolari. Una vicenda fatta di morosità prolungate, ma anche di disservizi a danno di tutti quei cittadini che pagano regolarmente gli importi.
Tra l’altro, come diffusamente raccontato dalla cronaca locale, da mesi, in un alloggio popolare di Casarano, un’intera famiglia vive senza riscaldamento, senza acqua e senza un’adeguata assistenza per Chiara, una bambina di soli 6 anni, affetta da una grave patologia.
Una questione su cui è intervenuta la senatrice salentina Daniela Donno (M5S), che ha presentato un’interrogazione indirizzata ai Ministri delle infrastrutture dello sviluppo economico, della salute e per gli affari regionali.
“Chiediamo ai Ministri di porre immediato rimedio all’incresciosa situazione che si è venuta a creare: la fornitura di acqua negli alloggi va ripristinata con estrema urgenza” afferma la pentastellata.
“È inoltre necessario verificare l’avvenuta installazione presso le palazzine popolari dei contatori, delle centrali idriche per scala e dei cd. contatori “intelligenti”, proprio per evitare che si verifichi di nuovo, in futuro, la chiusura forzata del servizio idrico essenziale ” prosegue la Senatrice Salentina.
“Lo scorso 15 febbraio, sono stata a Casarano a casa di Chiara e della sua famiglia, per vedere personalmente in che condizioni vivono queste persone. Ed è inaccettabile che, talvolta, i cittadini si debbano sostituire alle Istituzioni, perché sono proprio le Istituzioni che devono provvedere al benessere della collettività.
Nello stesso tempo, ho inviato una missiva all’Acquedotto Pugliese, all’Arca Sud Salento e al Sindaco di Casarano con la finalità di risolvere nell’immediato questa spiacevole circostanza che espone ad assurde complicazioni e difficoltà non solo Chiara e la sua famiglia, ma tantissimi altri cittadini, sia di Casarano che dell’intera provincia di Lecce. È evidente che la privazione protratta nel tempo dell’acqua comporta gravissimi rischi sia sotto il profilo igienico-sanitario, sia sotto quello assistenziale.
Per questo va accelerata la predisposizione di misure che garantiscano un adeguato sostegno a tutti i nuclei familiari coinvolti, con particolare attenzione a bambini, anziani, ammalati, affetti da gravi patologie e portatori di handicap” conclude Donno.