LA ‘CONTROCAMPAGNA’ DEL ‘COLLETTIVO TERRA ROSSA’
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Da Lecce, il ‘Collettivo Terra Rossa’ ci manda il seguente comunicato______
POTERE AL POPOLO. LA CONTROCAMPAGNA DEL TERRA ROSSA.
La città di Lecce si prepara alle elezioni amministrative per il rinnovo di Sindaco e Consiglio comunale. I giornali locali dedicano molto spazio alle proposte politiche in campo. Il Collettivo Terra Rossa decide di non partecipare a questo balletto. Allo stato attuale, non ci sembra si stia profilando alcuna ipotesi di alternativa reale. Ciò a cui assistiamo è in realtà il tentativo di scomposizione e ricomposizione del blocco di potere che da decenni governa questa città.
Le coalizioni in campo potranno definirsi di centro-sinistra, di centro-destra, talvolta potranno proporsi come estranee agli schemi politici classici, altre volte potranno manifestare una velleità di trasversalismo politico, cercando di raccogliere strumentalmente un consenso antipolitico se non addirittura impolitico, altre volte potranno presentarsi come espressione della cosiddetta società civile, concetto tanto vago quanto ambiguo. In realtà non ci sembra che i soggetti politici che si contenderanno lo scettro della città siano nelle condizioni di porsi come alternativa concreta alla gestione del potere cittadino.
Da anni Lecce è governata da un blocco di potere fondato su un intreccio di partiti, famiglie, clientele e criminalità dentro una mentalità conservatrice che decreta il trionfo del sommerso rispetto alla trasparenza dei processi democratici.
Il potere a Lecce si manifesta nelle forme classiche di un esercizio costante di induzione e allettamento, al fine di manipolare le energie sociali incanalandole nei binari rigidi di una continuità politica funzionale alla riproduzione delle forme di potere sociale. Le dinamiche dell’influenza che si dispiegano in genere attraverso forme di controllo su individui e collettività, nel caso di Lecce agiscono sulla dimensione culturale di lungo periodo attraverso un costante addomesticamento alla conformità.
Il collettivo Terra Rossa si pone al di fuori di queste dinamiche rivendicando l’esigenza di consegnare al popolo il potere di incidere realmente nei processi decisionali. Per far questo occorre allargare gli spazi di partecipazione e auto-organizzazione e riconoscere il disagio laddove esso si esprime con maggior forza.
Mentre i soggetti politico-istituzionali saranno impegnati a raccogliere consensi, rafforzando le loro reti di clientela, noi avvieremo una campagna di intervento ed inchiesta sulla città per capire direttamente dai cittadini i loro disagi e i loro bisogni elaborando con loro soluzioni politiche e interventi di mutualismo.
Andremo a parlare con i disoccupati, i precari, gli operai delle aziende in crisi; saremo nei quartieri dormitorio ad incontrare chi li abita e ad indagare la presenza e la qualità dei servizi. Cercheremo di concentrarci e di incidere sui problemi strutturali della città.
Insomma, costruiremo dal basso una proposta per la città che parta dalle sue strade, che generi processi di solidarietà sociale attiva e di mutualismo, che metta in rete i portatori di bisogni, che sia radicalmente alternativa e conflittuale rispetto all’attuale sistema di dominazione.
Le aree di intervento che abbiamo scelto sono:
Spazi sociali e mutualismo; Lavoro; Criminalità; Sanità; Diritto alla città e all’abitare; Ambiente; Migrazioni; Povertà.
Chiunque voglia aggregarsi alla nostra carovana per questo viaggio verso il cuore dei problemi della città è ben accetto!
Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Ma ancora esistono i nipotini di Stalin? E voi che gli date spazio. Questi non sono fuori dalla storia, sono fuori dal buon senso.