L’ UNISALENTO VA A STUDIARE IN IRAN SHAHR-I-SOKHTA
(Rdl)______Da venerdì prossimo e fino a lunedì 6 febbraio, i docenti e ricercatori del Dipartimento di Beni culturali dell’Università del Salento: Giuseppe Ceraudo, Girolamo Fiorentino, Pierfrancesco Fabbri, Claudia Minniti, Veronica Ferrari e Paola Guacci, assieme al professor Enrico Ascalone dell’Università di Copenhagen, saranno presso il sito archeologico di Shahr-i Sokhta (nella foto), dove sulla base di del Protocollo di intesa recentemente sottoscritto fra il “Research Institute of Cultural Heritage and Tourism” della Repubblica Islamica dell’Iran e l’Università del Salento, verrà condotto un progetto di ricerca multidisciplinare.
E’ la prima volta che studiosi stranieri partecipano alle attività di ricerca dell’ importante località, patrimonio dell’ Unesco e di particolare valenza storia e identitaria per il popolo iraniano.
L’accordo sottoscritto, nato per iniziativa dalla professoressa Francesca Baffi, docente di Archeologia e Storia dell’arte del Vicino Oriente antico, autorizza l’Ateneo salentino a operare e sviluppare tale progetto di ricerca di concerto con le competenti autorità iraniane: «Il sito archeologico di Shahr-i Sokhta, inserito nella lista UNESCO dei siti Patrimonio dell’Umanità, ha una particolare valenza storica e identitaria per il popolo iraniano ed è considerato per estensione (200 ettari) il secondo sito archeologico di tutto il Medio Oriente», sottolineano gli studiosi, «Dal 1977 Shahr-i Sokhta è peraltro precluso alla attività di ricerca di soggetti non iraniani: l’Università del Salento, attraverso il Dipartimento di Beni Culturali, è dunque la prima istituzione non iraniana a essere coinvolta in indagini scientifiche nel sito».