EMILIANO – 1 / BOCCIATO IL ‘PIANO DI RIORDINO OSPEDALIERO’. “Provocazioni…Pressioni campanilistiche…”. ECCO PERCHE’ IL PRESIDENTE DELLA REGIONE DOVREBBE CHIEDERE LE DIMISSIONI A SE’ STESSO
(g.p.)______Non ha risposto, ma la domanda è sempre là, in evidenza, sotto la nostra testata, e prima o poi lo farà, dovrà spiegare ai Pugliesi perché, oltre a tutto il resto, fa pure l’ assessore alla sanità.
Intanto ci sono significative novità.
Una rilevazione sociologica di un istituto nei giorni scorsi aveva fissato la Puglia agli ultimi posti per efficacia ed efficienza dei servizi offerti, e per gradimento dei cittadini.
Di più, di peggio. L’ altro giorno, il provvedimento più importante dell’ assessorato alla Sanità, il piano di riordino ospedaliero, è stato bocciato per la seconda volta con i voti in commissione anche della sua stessa maggioranza, oltre delle opposizioni.
Un piano che sarebbe totalmente da riscrivere a questo punto, anche e soprattutto perché privilegia gli aspetti finanziari della Regione, a scapito delle ragioni della qualità dei servizi, finendo se non altro implicitamente col favorir gli stratosferici interessi dei privati del settore.
Lui, non ne ha preso atto e incredibilmente anzi ha rivendicato la presunta “compattezza” – una compatezza che è il solo a vedere- del centro – sinistra di fronte a questo, così definito, “incidente di percorso“, e, in una dichiarazione alla televisione amica ‘Telerama’, ha aggiunto che la colpa è “di un paio di consiglieri della maggioranza che hanno ceduto alla tentazione di fare battaglie a difesa dei loro ospedali. Non sempre si ha la forza di resistere alle provocazioni ed alle pressioni campanilistiche”.
Sono dichiarazioni gravissime. Le esigenze, le istanze dei cittadini Pugliesi, sono definite “provocazioni“.
Un presidente di Regione serio chiamerebbe un consigliere regionale che usi codesta terminologia e gli chiederebbe le dimissioni per mancanza di rispetto alle Istituzioni.
Inoltre, di più, un presidente di Regione serio chiamerebbe il suo assessore alla sanità che si è visto bocciare il piano di riordino ospedaliero e gli chiederebbe di dimettersi seduta stante, anzi, lo sostituirebbe motu proprio con effetto immediato, avviando un rifacimento totale del testo fondamentale.
Invece Michele Emiliano… ______
L’ APPROFONDIMENTO nei nostri articoli del 10 novembre 2016
e del 4 gennaio scorso
Il presidente della Regione Emiliano che al momento del suo insediamento parlava del Consiglio Regionale come “dell’organo della sovranità popolare” è lo stesso che ieri ha annunciato che il “piano di riordino ospedaliero è finalmente definitivo”, senza tener conto delle due bocciature che lo stesso piano ha ricevuto in Commissione Sanità con il voto contrario non solo delle opposizioni ma addirittura di parte della sua maggioranza?
Per non parlare delle sommosse dei tanti comitati e delle proteste dei Sindaci che addirittura in alcuni casi sono ricorsi al TAR.
Emiliano si rende conto che un piano di riordino progettato male non è solo un problema politico ma mette a rischio la vita e la salute di milioni di pugliesi? O dobbiamo aspettare di leggere la storia della prossima vittima che non è riuscita ad essere soccorsa o a raggiungere un ospedale in tempo?” se lo chiedono gli otto consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Barone, Bozzetti, Casili, Conca, Di Bari, Galante, Laricchia e Trevisi.
Un piano, ricordano i pentastellati, per cui il presidente della Regione e l’assessore alla sanità Emiliano, non ha avuto neanche il tempo di presentarsi in commissione, rimandando di volta in volta la sua presenza fino a lunedì prossimo, quando anzichè rispondere alle osservazioni sul piano si limiterà ad esporne le linee guida ai consiglieri, di cui ha dimostrato non avere la minima considerazione.
“Consigliamo al presidente – proseguono i cinquestelle – di fare meno viaggi a Roma per tentare la scalata interna al partito, arrivando financo a barattare l’offerta sanitaria pugliese pur di assicurarsi qualche voto in più nel congresso PD, e di essere più presente in Consiglio e in Puglia.
Si renderebbe conto che la sua maggioranza è ormai allo sbando come dimostrano il voto per la scelta dei nuovi garanti dei Minori e dei detenuti o lo stesso piano di riordino.
Per non parlare di consiglieri che vanno via durante le commissioni non garantendo i numeri alla maggioranza come accaduto qualche giorno fa in commissioni IV e V.
Questi comportamenti – concludono – ci fanno venire in mente una nota canzone di qualche anno fa “E qui comando io e questa è casa mia…”, quello che forse Emiliano ha dimenticato è che non può cantarsela e suonarsela da solo soprattutto quando in gioco c’è la salute della collettività.”