ACQUEDOTTO PUGLIESE/ IL COMITATO PUGLIESE “ACQUA BENE COMUNE”: ‘EMILIANO COME VENDOLA’
di Eleonora Ciminiello_____Il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” ritorna a porre sotto i riflettori la questione, ancora irrisolta, riguardo l’Acquedotto Pugliese.
Per farlo torna a sottolineare alcune parole che lo stesso Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano ha dichiarato durante un Consiglio regionale: «Nel nostro programma di Governo la privatizzazione dell’Acquedotto pugliese è esclusa, non è possibile, non ci sarà mai, almeno fino a quando io sarò Presidente della Regione». Parole interessanti e piene di buoni intenti, peccato che sia, si legge nel comunicato, “La stessa affermazione che fece Vendola a più riprese durante le passate legislazioni!”
Il Comitato continua: “E se è vero che le azioni di AQP SpA non sono state vendute a privati è anche vero che il governo Vendola non ha fatto l’unica cosa che avrebbe dovuto fare per mettere al riparo l’Acquedotto da una possibilità del genere, ovvero ripubblicizzarlo, cioè trasformarlo in Azienda speciale di Diritto Pubblico, sull’esempio dell’Azienda speciale “Acqua Bene Comune” di Napoli.“
“A tale proposito, ricordiamo al Presidente che in data 3 agosto 2016, il Consiglio Regionale Pugliese ha votato una mozione presentata dal M5S che ha fatto propria la nostra richiesta di istituzione di un tavolo tecnico paritario fra Regione e Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” per la ripubblicizzazione di Aqp SpA (ultimamente, il Presidente Emiliano sembra si sia impegnato a convocare il tavolo per il mese di gennaio).”
Ma come mai mentre si impegna all’istituzione di un tavolo tecnico partecipato il presidente Emiliano “Procede con la proposta di trasformazione dell’Acquedotto in una multiutility, per arrivare a trasformare Aqp SpA in una vera e propria holding che diverrebbe l’unico gestore del Sud, inglobando tutti gli altri acquedotti”?
La risposta potrebbe venire dallo stesso presidente, il quale, a tal proposito sostiene: «Stiamo andando ad una gestione puramente manageriale, che probabilmente ci porterà anche alla fine a risparmiare dei soldi».
Il Comitato conclude: “La storia dimostra – a tutti i livelli – che i manager (o i cosiddetti tecnici) non è detto che siano più onesti dei politici, ancor meno che siano interessati a indirizzare l’attività economica a fini sociali, come prescrivono gli art. 41 e 43 della Costituzione e la volontà espressa da 27 milioni di cittadini nel referendum del 12 e 13 Giugno 2011. Ancora una volta si cerca di sviare l’attenzione dal nodo della questione: il rispetto della volontà dei cittadini pugliesi e la ripubblicizzazione di AQP SpA.
L’istituzione immediata del tavolo tecnico per la ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese è condizione ineludibile per scongiurare la privatizzazione di AQP SpA.”
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